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Fiorano: comunicazione del presidente del Consiglio Comunale fioranese, Reginato in merito alla seduta del 28 luglio

Dopo il Consiglio Comunale del 28 luglio u.s. ho chiesto il parere al Prefetto sul fatto che, nella sostanza, con la richiesta della sospensiva era stato di fatto impedito a un consigliere di espletare le sue funzioni. E’ arrivata la risposta del Prefetto, che allego, nella quale si dice, come più volte ripetuto nella capigruppo prima del consiglio, che la surroga del consigliere era un atto dovuto e, questa è una mia precisazione, non poteva essere impedita.

Sono molto soddisfatto di questa risposta perché certifica la correttezza nell’avere sciolto arbitrariamente la capigruppo e aver portato in discussione il punto all’ordine del giorno nonostante i consiglieri di minoranza e del gruppo misto non fossero d’accordo. Il consigliere Manfredini poi ha rincarato la dose, a consiglio comunale sciolto per mancanza di numero legale, dicendo, con l’avvallo del vice presidente Bastai Graziano che ha permesso e sollecitato i consiglieri ad intervenire come se il consiglio fosse nella sua piena
funzionalità, che io avrei avuto la presunzione di volere autoritariamente portare l’argomento in votazione, cosa falsa e sfido a provare il contrario. Questa risposta certifica che io ho, anche in questo caso, espletato il mio ruolo di Presidente del Consiglio applicando la legge e il regolamento.
Il Prefetto dice che avrei potuto non accettare la richiesta del Consigliere Montorsi di porre la sospensiva ma, come ho detto in risposta all’intervento del Consigliere Gualmini all’apertura del consiglio dell’ 1/8 u.s., per il rispetto che ho del Consiglio e dei Consiglieri tutti, ho lasciato che si svolgesse la votazione.

Chiudo questo mio comunicato ricordando ai consiglieri di minoranza e del gruppo misto che la sfiducia al Presidente del Consiglio non è regolamentata dal TUEL o da altro Regolamento. A mio avviso questo é dovuto al fatto che si vuole tutelare la figura super partes del Presidente e che lo stesso non può essere rimosso solo perché non va più bene, in modo arbitrario e senza motivazioni, a 8 consiglieri su 16. Se nell’esercizio delle mie funzioni non mi sono ispirato al criterio della imparzialità, intervenendo a tutela delle prerogative del consiglio e dei diritti dei singoli consiglieri invito, chi non si è ritenuto tutelato, a farne segnalazione all’autorità competente che provvederà nel caso a sollevarmi dal mio incarico.

















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