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Il Senatore Aimi in merito al costo insostenibile dell’energia per le industrie ceramiche

“L’Aumento de costo dell’energia è diventato insostenibile per tutte le industrie ed in particolare per quelle ceramiche che registrano, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un aumento dell’ 800% e risultano essere tra i settori produttivi più colpiti in Italia. Questa situazione comporta – nonostante l’aumento della domanda delle nostre piastrelle da tutto il mondo – l’impossibilità di andare avanti nella produzione in perdita, con rischio licenziamenti e chiusure” – Così il Sen. Enrico Aimi.

“Forza Italia ha da sempre accolto l’appello di Confindustria Ceramica sulle criticità riscontrate dagli imprenditori, partendo dalla carenza di infrastrutture adeguate per il trasporto dei prodotti ceramici, come la “bretella”, passando per il sistema degli ETS e TTF, che lascia gli imprenditori in balia della speculazione che ha portato il gas a toccare l’incomprensibile valore di 317 euro a Mwh.

Bisogna evitare il collasso di questa eccellenza strategica nazionale che, peraltro, ha già superato brillantemente la crisi determinata dal Covid e quella delle materie prime.

La politica interna deve agire su due fronti: calmierare i prezzi del gas per imprese e famiglie, con decreto emergenziale del governo ( cosa possibile nonostante sia dimissionario); prorogare la CIG, senza addizionali, scaduta il 31 maggio (per fare ciò è necessaria la convergenza di tutte le forza politiche e, soprattutto, una costante interlocuzione con le imprese produttrici di energia)”.

“Sul fronte della politica estera – prosegue Aimi – è doveroso, come richiesto dal Presidente Mario Draghi e sostenuto da Forza Italia, mettere un “price cap” europeo al costo del gas: è inaccettabile che per il veto imposto dall’Olanda, dove si svolgono le negoziazioni, venga messa a repentaglio la nostra economia nazionale; vanno inoltre sospesi i certificati verdi, come così avvenuto durante la pandemia.

Occorre un nuovo piano di trivellazioni nell’Adriatico (incomprensibile il fatto che a poche miglia dalle coste Italiane, i paesi Balcanici estraggano gas senza sosta); parallelamente a ciò è fondamentale prevedere l’installazione di rigassificatori nei principali porti italiani. Si dia, altresì corso, da subito, alla realizzazione di centrali nucleari di quarta generazione (sotterranee a fissione).

Il fanatismo ideologico di certa sinistra è la causa di questa crisi. La “decrescita felice”, il no a tutto (TAV, TAP, nucleare), in nome di un ecologismo utopico, rischiano di portare la politica fuori dalla realtà, in un mondo in cui l’uomo e le imprese non sono più protagonisti, ma comparse inutili e dannose”, conclude il Sen. Enrico Aimi.

















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