È tornato a Spilamberto l’artista modenese Luca Zanni, in arte Zamoc per realizzare un murales sulla facciata dell’ex Filanda in Centro storico, in via S. Adriano.
L’intervento sulla facciata dell’ex Filanda ricostruisce gli eventi che la resero il luogo in cui avvenne il primo sciopero della Provincia di Modena e uno dei primi in Italia, raccontando e celebrando le gesta di quelle filandaie che, grazie al loro senso di giustizia, hanno combattuto per le donne del loro tempo come per quelle dell’età moderna.
Il murales è stato realizzato in due tempi e si sviluppa intorno ai 400 metri quadri della facciata, svolgendosi cronologicamente da destra a sinistra. Grazie agli storici Paola Gemelli e Daniel Degli Esposti è stato possibile ricostruire il più fedelmente possibile le fasi della filanda per esprimere ancor meglio l’importanza di un luogo così pregno di significato per la città di Spilamberto e tutta la regione Emilia Romagna.
Il murales è parte del progetto “Roba da donne” che il Comune di Spilamberto ha presentato alla Regione Emilia Romagna sui temi dell’emancipazione femminile e che ha ottenuto la cifra di 16.000 euro per la sua realizzazione.
Il progetto di questo murales vuole nel dettaglio raccontare, ricordare e tramandare alle generazioni future una storia di Spilamberto spiccatamente femminista. A dar vita alla Filanda – di fatto una delle prime “fabbriche” preindustriali italiane – fu Bianca Rangoni. Nell’800, con la Rivoluzione Industriale, la Filanda fu industrializzata portando però, al tempo stesso, agli sfruttamenti sul luogo di lavoro; le lavoratrici, molte delle quali pressoché bambine, indissero così il famoso sciopero del 1907, che portò ad ottenere compensi più dignitosi e trattamenti più umani. La vicenda ben sintetizza il concetto che il generare lavoro, lottare per i propri diritti e di fatto entrare a far parte della storia è “Roba da donne”, sulla falsariga del nome del progetto regionale.
Ricordiamo che Zamoc ha anche realizzato il murales al Magalas, mitico personaggio spilambertese che vive vicino al Panaro nel giardino della Scuola Primaria “Marconi”. Zamoc era stato già anche ospite anni fa in una edizione di Friction Festival.
Il progetto è un ulteriore tassello di una progettualità sull’arte contemporanea che incontra e abbraccia la storia e le tradizioni del nostro paese: l’Amministrazione vede nell’arte pubblica uno strumento di comunicazione d’impatto, che possa coinvolgere e arrivare a tutti i cittadini, e su queste basi ha scelto di consegnare a giovani artisti della scena contemporanea il compito di interpretare e valorizzare la storia e i valori identitari di Spilamberto.