Ha fatto tappa a Bologna, nelle giornate del 14 e 15 ottobre scorse, il Forum itinerante tra le più grandi Aziende USL metropolitane d’Italia. Ospiti dell’Azienda Usl di Bologna presso la Sala Monumentale del Complesso di Santa Maria della Vita, le delegazioni Asl Roma 1, Asl di Napoli 1 Centro, l’Ats Città metropolitana di Milano e del Centro ricerche e studi in Management sanitario (Cerismas), associazione che riunisce circa 50 aziende sanitarie e socio-sanitarie italiane fondata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il tavolo di lavoro, a Bologna al suo secondo appuntamento dopo quello di Napoli dello scorso luglio, si è occupato di Case della Comunità e processi di community building in area metropolitana. Proprio nell’area metropolitana dell’Ausl di Bologna, nel Comune di Monzuno, è stata recentemente inaugurata, infatti, la prima Casa della Comunità in Emilia Romagna, Regione che annovera, peraltro, un quarto di tutte le Case della Salute presenti in Italia.
La prima giornata, 14 ottobre, è stata dedicata ad un approfondimento tra le diverse esperienze in tema di governo della salute nelle micro-aree in ambito metropolitano, tema avviato nell’incontro di Napoli, e, nel pomeriggio, ai percorsi attivati e ai progetti in via di sviluppo relativi allo sviluppo delle Case della Comunità e alla generazione di processi di community building.
La seconda giornata, invece, 15 ottobre, è stata dedicata ad una visita sul campo della Casa della Salute Navile, a Bologna, attiva dal marzo 2018, modello di prossimità dei servizi di cura e assistenza, specialistica, diagnostica, di prevenzione.
L’obiettivo del Forum, infatti, è sperimentare sul campo le cure prossime al paziente nell’ambito dell’innovazione dei servizi finanziati dalla Missione 6 del Pnrr, che dovrà confluire nelle Case e Ospedali di Comunità con la regia delle nascenti Centrali operative territoriali. Attive 24 ore su 24 queste accoglieranno le richieste di visite ed esami di primo livello o dell’intervento di un medico e di un infermiere per cure e terapie di base alternative all’ospedale. Un primo passo del Servizio sanitario che prenderà forma nei prossimi tre anni concepito e progettato a misura di quartiere e di cittadino a cominciare dalle aree metropolitane (le aziende aderenti al tavolo hanno un bacino di utenza che complessivamente supera i 6 milioni di abitanti).
Una riflessione critica basata sui paradigmi strategici, organizzativi e manageriali da mettere in capo nell’ideare, progettare e realizzare servizi sanitari e socio-sanitari di prossimità, opportunamente declinati rispetto ai vari contesti delle 4 aziende, che complessivamente si prendono cura di oltre 6 milioni di cittadine e cittadini, all’interno di contesti metropolitani complessi e dai bisogni socio-economici e assistenziali quanto mai variegati.
L’esperienza della Azienda Usl di Bologna, che fonda su sistemi di monitoraggio sanitario ragionali e locali, questi ultimi fortemente integrati con i Medici di medicina generale, ha portato alla attivazione sia di processi di presa in carico multi professionali e multidisciplinari, in rete con i servizi ospedalieri e territoriali e quanto più prossimi ai luoghi di vita dei cittadini, orientati alle patologie per pazienti con rischio moderato, che di percorsi personalizzati per pazienti con bisogni di salute complessi.
Le tappe successive dl Forum a Milano e Roma, con il coordinamento scientifico di Antonella Cifalinò vicedirettore Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (CERISMAS), Professore associato di Programmazione e controllo Dipartimento di Scienze dell’Economia e della Gestione aziendale – Università Cattolica del Sacro Cuore.