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Modena: rifiuta l’alcoltest e dà in escandescenze al comando della Polizia Locale

Un 30enne denunciato dalla Polizia locale dopo un incidente stradale notturno in viale Trento Trieste

Dovrà rispondere di guida in stato di ebbrezza un automobilista 30enne fermato dalla Polizia locale di Modena in orario notturno in viale Trento Trieste: dopo un incidente stradale, infatti, l’uomo ha rifiutato di sottoporsi agli accertamenti di legge richiesti dagli operatori e per questo motivo, come previsto dalla norma proprio come se la rilevazione avesse accertato una presenza di alcol nel sangue tale da collocarlo nella terza e più grave fascia definita dalle normative, scatterà la denuncia nei suoi confronti. Inoltre per il 30enne, cittadino italiano residente in provincia di Modena, si procederà anche per il reato di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

L’automobilista, alla guida del suo veicolo, usciva di strada all’altezza della rotatoria tra viale Muratori e viale Trento Trieste, in direzione di largo Garibaldi, sinistro stradale immediatamente intercettato da una pattuglia della Polizia locale, impegnata nei consueti servizi notturni sul territorio. Gli operatori sottoponevano il conducente all’alcoltest, tuttavia a seguito del rifiutato manifestato dall’uomo, come previsto dalle normative, gli veniva contestata la violazione penale dell’articolo 186 del Codice della strada, con contestuale ritiro della patente.
Sarà ora al vaglio dell’Autorità giudiziaria la valutazione riferita alla sanzione penale a suo carico (l’ammenda può arrivare a 6mila euro e l’arresto fino a un anno, nonchè la sospensione della patente di guida per un periodo massimo di due anni). Inoltre, avere commesso il fatto nelle ore notturne (dopo le 22 e prima delle 7) comporta una aggravamento delle sanzioni previste.
Infine, a causa della condotta violenta posta in essere dall’uomo nel corso degli accertamenti di polizia, sia verso gli operatori sia verso la strumentazione in dotazione, l’uomo è stato deferito all’Autorità giudiziaria anche per i reati di danneggiamento (fattispecie del Codice penale che prevede un massimo di tre anni di reclusione) e di resistenza a pubblico ufficiale (fino a cinque anni di reclusione).

















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