Andare oltre i dati statistici, creando un tavolo provinciale per monitorare l’andamento dei prezzi ed individuare eventuali anomalie. Questa la proposta di Confesercenti Modena per superare una logica di contrapposizione tra consumatori ed operatori economici, che fra l’altro rischia di far perdere di vista aspetti strutturali. Si deve invece favorire lo sviluppo di un confronto diretto fra le associazioni, le istituzioni e i rappresentanti della distribuzione.
“Anche per evitare ed impedire infondate ed allarmistiche denunce di aumenti generalizzati dei prezzi, che poi non trovano riscontro nella prassi quotidiana – spiega il presidente provinciale di Confesercenti Modena, Francesco Rubbiani – proponiamo l’attivazione di un tavolo a livello provinciale per verificare la reale consistenza degli aumenti che caratterizzano in particolare il comparto cerealicolo e quello lattiero caseario. Da parte nostra manifestiamo la massima disponibilità a collaborare». In questa fase, continua Rubbiani «è utile ricordare che il peso della spesa che ogni famiglia è chiamata ad affrontare mensilmente, non si limita ai generi alimentari, che hanno comunque un’incidenza limitata, basti pensare che il pane e la pasta incidono soltanto per l’1,7%).
I dati diffusi oggi dal comune di Modena parlano di un tasso dell’inflazione in calo dello 0.2 per cento nel mese di settembre. Un risultato incoraggiante che evidenzia che non c’è in atto una spinta speculativa. Occorre, però, prestare attenzione a quei settori che incidono in maniera più consistente sui cittadini, come l’elettricità, le banche, i trasporti e i servizi in genere. Si tratta fra l’altro di costi che colpiscono tutti, compresi, naturalmente gli operatori, che in questo modo vedono incrementare i costi di gestione”.
La proposta di Confesercenti Modena punta a riproporre in chiave provinciale quanto delineato il 25 settembre scorso presso il Ministero per lo Sviluppo economico. In quell’occasione si è tenuto un incontro fra le associazioni del commercio e gli esperti del Ministero, per dare vita ad un confronto periodico sull’andamento dei prezzi dei beni di largo e generale consumo, con particolare attenzione ai meccanismi di formazione del prezzo, nelle diverse fasi della filiera. Proprio al termine del summit è stata avanzata la proposta di procedere alla costituzione di un tavolo permanente di confronto che permetta di monitorare l’andamento dei prezzi e le differenti dinamiche della filiera.