Si conclude questa sera, con un concerto per organo e tromba, nella chiesa parrocchiale di San Cesario – inizio alle 21, ingresso libero – l’edizione 2007 della rassegna “Armonie tra musica e architettura” che anche quest’anno ha registrato un buon successo di pubblico con circa tremila presenze in totale.
I numeri variavano dalle 60 alle 200 persone, a seconda della capienza della chiesa – commenta Stefano Pellini, organista e organizzatore della rassegna – ma è capitato anche che concerti in paesi di trenta abitanti, come Semelano di Montese, richiamassero un centinaio di persone e questo per noi significa molto.
“Armonie”, rassegna di concerti nelle chiese del territorio modenese, è promossa dalla Provincia di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con la direzione artistica dell’associazione “Amici dell’organo Johann Sebastian Bach”.
Nel concerto conclusivo, il trombettista Emanuele Antoniucci e l’organista Michele Manganelli proporranno un repertorio tra Seicento e Settecento con brani, tra gli altri, di Haendel, Pasquini, Purcell, Bach e Mozart.
L’organo della Basilica di San Cesario è stato costruito nel 1882 da Eugenio Bonazzi. Pregevole esemplare della scuola emiliana ottocentesca, dal ricco quadro fonico, è collocato nella nuova cantoria ricostruita sopra il portone centrale della chiesa. Il restauro dello strumento, promosso dalla Provincia di Modena, è stato eseguito quest’anno da Paolo Tollari.
Le prime notizie certe di una chiesa dedicata a San Cesario si hanno a partire dal nono secolo. La basilica, dove nell’885 morì papa Adriano III, fu fondata dai monaci benedettini dell’abbazia di Nonantola, la basilica entrò in seguito nei possedimenti di Matilde di Canossa che, nel 1112, la donò al clero di San Cesario. L’odierno aspetto del tempio è dovuto al restauro “in stile”, avvenuto tra il 1946 e il ’66, che ha eliminato le aggiunte barocche.