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Sicurezza idraulica nel Modenese: incontro operativo tra AIPo e Prefettura di Modena sulle opere prioritarie per il territorio

Prefetto Camporota: “Colpita dall’affidabilità e gestione dei bacini. Occorre consolidare la rete di collaborazione costante tra gli enti”

Un’intera mattinata dedicata al monitoraggio capillare delle zone nevralgiche del nodo idraulico di Modena e all’analisi approfondita dei progressi tangibili compiuti da AIPo, con la collaborazione fattiva delle amministrazioni locali, per incrementare i livelli di sicurezza di un territorio più volte colpito negli ultimi anni da eventi calamitosi ed impattanti, con ripercussioni sulle comunità.

Il Prefetto di Modena Alessandra Camporota ha voluto rendersi conto personalmente dello stato attuale degli interventi realizzati, di quelli in corso di ultimazione e di quelli strategici in un momento straordinario a causa dell’aggravarsi delle ripercussioni della crisi internazionale e al conseguente aumento dei costi di energia e materie prime necessari per la loro realizzazione. Ad accogliere il Prefetto e a relazionare sull’intero scenario è stato il neo-Direttore Generale di AIPo Meuccio Berselli coadiuvato dal dirigente responsabile dell’area modenese Massimo Valente unitamente al contributo offerto dai rispettivi staff tecnici.

“Sono favorevolmente colpita dall’elevata affidabilità del sistema di gestione dei bacini idrografici dei fiumi Secchia e Panaro – ha sottolineato il Prefetto Camporota –  . È necessario, anche in assenza di emergenze in atto, consolidare una rete di collaborazione tra tutti gli enti che si occupano di tutela del territorio”.

 

SECCHIA E PANARO

Il primo focus ha riguardato il fiume Secchia (da considerare nel suo complesso insieme con la Cassa di Espansione): ad oggi sono stati completati due importanti interventi di rialzo e ringrosso arginale: un intervento di monte del valore di 6 Milioni ed uno di valle di 12 Milioni. Il progetto del valore di oltre 50 milioni di euro per la realizzazione della cassa di espansione del fiume Secchia è un progetto complesso, ma indispensabile ed è attualmente in corso di redazione ed ha l’obiettivo rilevante di adeguare argini e accessorie ed indispensabili opere di regolazione ad un sistema difensivo più sicuro per la comunità in grado di contrastare e contenere la piena con un tempo di Ritorno di 50 anni rispetto ai 20 attuali. “I tempi prevedibili ad oggi vedono la  conclusione della procedura già entro il prossimo anno e la realizzazione dell’infrastruttura entro la primavera del 2026 – conferma il direttore generale Meuccio Berselli – Oggi i costi esorbitanti delle materie prime, generati dai rincari sui mercati internazionali, in conseguenza ai noti sconvolgimenti geopolitici , obbligano massima cautela , ma è fuor di dubbio che la sicurezza idraulica della comunità Modenese per AIPo viene prima di ogni altra cosa e la coesione manifestata con la Regione Emilia Romagna e la Prefettura di Modena ci stimola a migliorare l’efficienza  operativa grazie al lavoro del nostro staff locale”. Il secondo focus ha messo sotto la lente il fiume Panaro, in cui AIPo ha terminato i lavori di ripresa delle erosioni spondali immediatamente a valle della briglia dello stesso corso d’acqua per 300 mila euro; allo stato attuale sono stati già completati due interventi di messa in sicurezza: il primo stralcio – proprio ora in corso di collaudo – ha un valore di circa 9 milioni di euro, il secondo stralcio di 800.000.

 

OPERE DIFFUSE ANTI DISSESTO IDROGEOLOGICO

Ma al di là dei macro-lavori che interessano i due corsi d’acqua principali dell’area Secchia e Panaro si stanno eseguendo importanti opere per la ripresa del dissesto idrogeologico (1,2 milioni) e lavori di manutenzione di cui necessitano le stesse infrastrutture idrauliche per mantenere l’efficienza richiesta (1,1 milioni).

 

GLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DELL’AREA DI ESPANSIONE DEL CANALE NAVIGLIO (I PRATI DI SAN CLEMENTE): oltre 1 milione e 800 euro in fase di ultimazione e collaudo

I lavori di messa in sicurezza rispetto alle piene più gravose, consistenti nella realizzazione di un impianto di sollevamento sul canale Naviglio a monte dei portoni vinciani, sono in corso di progettazione per complessivi 19 milioni di euro in collaborazione con il Consorzio di Bonifica della Burana, individuato come Soggetto Attuatore.

















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