Lo sciopero è uno strumento importantissimo e sacrosanto, ma bisogna fare attenzione a non trasformarlo in un rito fine a sé stesso. Un strumento che in questo momento è inopportuno non solo perché rischia di impoverire i lavoratori e i pensionati in una fase particolarmente difficile, segnata da caro bollette e da un’imminente crisi recessiva, ma anche perché va a minare i rapporti con il Governo proprio alla vigilia della stagione di grandi riforme che attendono il Paese il prossimo anno.
La via maestra per migliorare questa Legge di Bilancio è il confronto, e la Cisl continuerà a dialogare con l’Esecutivo fino a quando ci sarà il benché minimo spiraglio in grado di garantire vantaggio e sostegno per coloro che rappresentiamo.
Fin dal primo momento, in maniera intransigente e senza sconti, abbiamo dato un giudizio articolato sulla manovra. Abbiamo detto chiaramente ciò che va bene, quello che non va e cosa manca, e il nostro documento è lì a dimostrarlo. Punto per punto, capitolo per capitolo.
Ora è necessario parlare il linguaggio della verità e della responsabilità per porre in essere un’agenda sociale che metta al centro lavoro, persone, crescita e sviluppo. E per andare in questa direzione il momento del confronto e del dialogo, franco ma leale, resta di certo un fattore ineludibile.