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I controlli del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro durante il periodo natalizio nella provincia di Bologna

15 aziende ispezionate, 10 lavoratori “in nero”, 8 attività sospese e sanzioni per oltre 200.000 euro

Nel periodo delle festività natalizie è proseguita l’attività ispettiva dei Carabinieri del Comando Tutela del Lavoro – Nucleo Ispettorato CC del Lavoro di Bologna, unitamente a personale del Comando Provinciale CC di Bologna, finalizzata a prevenire e reprimere fenomeni di lavoro irregolare, di lavoro “nero” e sfruttamento del lavoro ed altresì finalizzata a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Le ispezioni in materia di lavoro, eseguite presso aziende, attività commerciali ed esercizi pubblici operanti sull’intero territorio della provincia di Bologna, hanno consentito di individuare lavoratori impiegati in maniera irregolare, ovvero in “nero”, adibiti a lavoro senza alcun tipo di contratto e senza rispettare le preventive comunicazioni al centro per l’impiego.
Sono state altresì accertate nel corso delle attività ispettive inadempienze da parte dei datori di lavoro, in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs 81/2008, quali omessa formazione/informazione sui rischi relativi ai luoghi di lavoro, la mancata redazione del documento valutazione rischi, l’omessa sottoposizione a visita medica preventiva dei lavoratori.
Inoltre sono state accertate violazioni in materia inerente la normativa di impianti di
videosorveglianza installati sui luoghi di lavoro.
Nell’ambito dei predetti controlli sono state ispezionate complessivamente 15 attività commerciali, individuando 10 lavoratori “in nero”. Sono state 8 le sospensioni dell’attività d’impresa adottate.
Complessivamente 28 le violazioni in materia di legislazione sociale e sicurezza accertate e
2 sanzioni ammnistrative e penali per oltre 200.000 euro.

In particolare:

NR. 3 ISPEZIONI AD ATTIVITÀ DI AUTOLAVAGGI GESTITI DA IMPRENDITORIA STRANIERA

Maxi sanzione per 4 lavoratori “in nero”; 2 provvedimenti di sospensione attività imprenditoriale; violazioni leggi in materia di sicurezza e sanzioni per oltre 85.000 euro

A Medicina, i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Bologna, unitamente a
personale della locale Tenenza CC, nell’ambito specifica attività finalizzata al contrasto lavoro irregolare e tutela sicurezza sui luoghi di lavoro, sanzionava il titolare di un autolavaggio, per aver occupato “in nero” 2 lavoratori, stranieri, su un totale di 4 lavoratori impiegati, uno dei quali privo del regolare permesso di soggiorno, con contestuale adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Il titolare veniva deferito all’autorità giudiziaria per violazione della normativa inerente l’impiego di lavoratori stranieri privi di titolo di soggiorno ed inoltre per violazioni inerenti la normativa a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, per non aver sottoposto i dipendenti a preventiva visita medica per l’idoneità, per aver omesso di fornire ai lavoratori adeguata formazione ed informazione e per non aver custodito il documento valutazione rischi presso la sede di lavoro.
Accessi ispettivi in merito alle verifiche delle attività di autolavaggio sono stati effettuati ad
Argelato e Galliera dove anche in questo caso venivano riscontrate violazioni in materia
di lavoro e inadempimenti in materia di sicurezza. In particolare presso un autolavaggio ubicato ad Argelato, veniva riscontrata la presenza di nr.2 lavoratori in “nero”, stranieri, di cui uno privo di titolo di soggiorno. Il titolare dell’attività pertanto veniva sanzionato e deferito all’A.G., stante la presenza di violazioni della normativa inerente la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Per le predette violazioni inoltre veniva disposta, per l’attività di autolavaggio ubicata ad Argelato, la sospensione dell’attività imprenditoriale. In relazione alle predette verifiche sono state elevate sanzioni/ammende complessive per oltre 85.000 euro.

VERIFICHE ED ISPEZIONI PER 8 ATTIVITA’ COMMERCIALI ED ESERCIZI PUBBLICI DEL CENTRO CITTA’ DI BOLOGNA

Maxi sanzione per 4 lavoratori “in nero”; 3 provvedimenti di sospensione attività imprenditoriale; violazioni in materia di installazione di impianti di videosorveglianza e tutela della libertà e dignità dei lavoratori; violazioni in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori; sanzioni per oltre 75.000 euro.

I militari del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Bologna a seguito di controlli
finalizzati al rispetto delle leggi in materia di lavoro e di sicurezza e salute dei lavoratori,
procedevano al controllo di 8 attività commerciali ubicate nel centro città di Bologna. In particolare venivano sottoposti a controllo 4 attività commerciali esercenti la vendita al dettaglio di prodotti alimentari, gestiti da imprenditori di nazionalità straniera. In tutte e 4 le attività commerciali è stata riscontrata la presenza di lavoratori stranieri in “nero” poiché privi di assunzione e di regolare contratto di lavoro e in due casi anche non regolari sul territorio nazionale poiché privi di permesso di soggiorno. Per le predette violazioni, ricorrendone i presupposti di legge (presenza di personale in nero oltre il 10% di quello presente) si procedeva alla notifica nei confronti di tre dei titolari delle predette attività commerciali del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Le ispezioni condotte presso il centro della città di Bologna ed eseguite anche presso centro di estetica, negozi di articoli casalinghi e altre attività di ristorazione, inoltre, permettevano ai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Bologna di accertare la presenza di violazioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori e della normativa inerente la materia riferita agli impianti di videosorveglianza installati nei di luoghi di lavoro.
Infatti presso 3 attività commerciali veniva riscontrata l’installazione di impianti di
videosorveglianza senza la preventiva autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del lavoro di Bologna, in violazione della normativa a tutela e rispetto della libertà e dignità dei lavoratori, in spregio della Legge 300/1970 c.d. Statuto dei Lavoratori.
In aggiunta sono state accertate, inoltre, violazioni in materia di sicurezza e, pertanto, i titolari delle rispettive attività commerciali, sono stati sanzionati e deferiti all’ Autorità Giudiziaria per l’omessa formazione/informazione dei lavoratori, la mancata custodia del documento valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei lavoratori.
Presso un’attività di ristorazione sita nel centro città di Bologna invece veniva riscontrata la
violazione della normativa inerente i contratti di lavoro a “chiamata”, poiché emergeva l’impiego ad attività lavorativa, da parte del titolare, di una lavoratrice di nazionalità moldava, senza la preventiva comunicazione di inizio turno al sistema telematico delle comunicazioni obbligatorie del Ministero del Lavoro.
In relazione a tutti i predetti accertamenti venivano irrogate complessivamente
ammende/sanzioni per oltre 75.000 euro.

VERIFICHE ED ISPEZIONI CONDOTTE NELL’AMBITO DELLA PROVINCIA BOLOGNESE: Imola  – Monterenzio – San Pietro In Casale  – Dozza

Maxi Sanzione per impiego di 2 lavoratori extraUE in “nero”; 3 locali, gestiti da imprenditori stranieri, sospesi; violazioni in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro sanzioni per circa 40.000 euro

Il personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Bologna ha eseguito accessi ispettivi presso attività di ristorazione ubicate in Imola – Monterenzio – Dozza – San Pietro in Casale.

In particolare, presso due attività di ristorazione, gestiti da imprenditori stranieri, ubicate in Imola e Monterenzio veniva accertata la presenza e l’impiego di lavoratori stranieri, connazionali, privi di permesso di soggiorno ed “in nero” e pertanto venivano adottati provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali e il deferimento all’A.G. dei rispettivi titolari per violazioni della normativa in materia di immigrazione e impiego in modo irregolare di cittadini extra UE.
Inoltre dall’accertamento emergevano violazioni al Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro, per mancanza di formazione e informazione in materia di sicurezza dei lavoratori impiegati presso le attività di ristorazione.
Ulteriori violazioni in merito al mancato rispetto della normativa in materia di lavoro sono state riscontrate presso ristoranti ubicati in Dozza e San Pietro in Casale, per mancata formazione ed informazione dei lavoratori e per mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi. In quest’ultimo caso veniva altresì disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale. Irrogate ammende/sanzioni per circa 40.000 euro.

















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