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DL carburanti, Faib Confesercenti: “Appello al Governo a ripensare alla fiducia. Cartello servirà solo ad allineare prezzi al rialzo”

Non si placano le critiche verso il decreto da parte dei gestori degli impianti. Critiche che riguardano l’obbligo di esporre sui punti vendita il cartello dei prezzi medi dei carburanti accanto ai prezzi praticati. Un provvedimento fortemente criticato contro la quale è stato effettuato uno sciopero da parte di tutte le articolazioni sindacali della distribuzione carburanti e una misura stroncata anche dall’Antitrust. “Una misura – spiega Giberti – che, lo ricordiamo, era scaturita sull’onda delle polemiche sull’aumento dei prezzi dei carburanti; incremento dovuto solo e soltanto al ritorno dell’accisa piena deciso dal Governo”.

“Il risultato sarà che ora i 22mila punti vendita in Italia dovranno cambiare la cartellonistica  per aggiungere il cartello del prezzo medio che servirà solamente ad allineare al rialzo il prezzo finale dei carburanti, con grave danno dei cittadini e dei gestori, come per altro segnalato persino dall’Antitrust in audizione”. Così continua Franco Giberti, Presidente Provinciale Faib Confesercenti Modena, commentando la decisione del Governo di porre nei prossimi giorni la fiducia sul DL carburanti.

“Occorre che l’esecutivo avvii un supplemento di riflessione su un provvedimento che, come hanno sottolineato nei giorni scorsi tutta la filiera e persino alcune associazioni di consumatori, può divenire elemento di disturbo ai benefici della concorrenza. Con la richiesta di fiducia si depotenzia il contributo che il parlamento può dare alla materia e si espone il paese al rischio che possa subire la contestazione della Ue per manifesta infrazione della normativa comunitaria antitrust, ritrovandoci a dover discutere lo stesso tema da qui a qualche mese”.

“Come Associazione dei gestori abbiamo posto grande fiducia sul tavolo aperto con il Ministro Urso, la migliore sede dove individuare sistemi di garanzia della trasparenza, senza forzature. Giudichiamo improduttiva la scelta di proseguire sulla strada di un provvedimento che impone un ulteriore onere ai gestori, già “vittime” di una vera e propria giungla cartellonistica nelle stazioni e di una miriade di adempimenti, a partire dalla comunicazione dei prezzi, che vengono cambiati anche più volte al giorno dai titolari degli impianti e che a questi dovrebbero essere richiesti”. conclude Giberti.

















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