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Da Libr’Aria Albinea un pacco pieno di libri al reparto di Pediatria del Santa Maria Nuova

Un pacco pieno di libri per l’infanzia è stato consegnato questa mattina al reparto di Pediatria dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, da parte del Comune di Albinea.

La delegazione che ha portato il dono era composta dal sindaco Nico Giberti e dalla responsabile del Servizio Cultura Federica Franceschini. A riceverli era presente il direttore del reparto, Alessandro de Fanti e la caposala Nicoletta Vinsani.

La donazione arriva direttamente Libr’Aria, che si è tenuto in agosto ad Albinea e che, come ogni anno, ha portato le sue storie oltre i confini del piccolo festival. I volumi andranno ad arricchire la biblioteca del reparto per raccontare storie e regalare sorrisi.

“Sono veramente molto grato di questa iniziativa che si ripete anche quest’anno – Ha spiegato De Fanti – Ribadiamo il desiderio che questi libri possano arrivare ai bambini del nostro reparto. Leggere libri avvicina i bimbi al mondo esterno e che li può fare sognare. Credo molto nel valore della cultura sulla carta – ha proseguito il direttore – Perché sfogliare un libro permette di percepire, da un punto di vista emotivo, ciò che si vede: le figure e i racconti. Spesso invece avere un computer o un tablet lascia meno spazio all’immaginazione. I bambini hanno bisogno di sognare e di essere creativi. Leggendo e viaggiando con la mente ci si dimentica dove ci si trova. Grazie all’amministrazione di Albinea, alla sensibilità del sindaco e della biblioteca”.

“Per noi è sempre un immenso piacere essere accanto al reparto di Pediatria dell’ospedale – ha detto il sindaco – Da tempo Libr’Aria raccoglie volumi per i piccoli ricoverati e siamo molto felici che questo gesto serva ad alleviare la loro permanenza in reparto. Ogni anno, in estate Albinea si popola di famiglie che vengono ad ascoltare letture, frequentare laboratori creativi e a conoscere il mondo della letteratura per i più piccoli. Portare questo mondo fino a questo reparto fa parte di un’idea di cultura che ci è molto cara, che esce dai confini fisici di un festival per arrivare dove può essere d’aiuto e che consente di viaggiare anche a chi non può fisicamente farlo”.

















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