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Invaso idrico lungo l’Enza: dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti arrivano 3,2 milioni di euro per lo studio di fattibilità

Alessio Mammi (Copyright Regione Emilia Romagna – Autore Fabrizio Dell’Aquila)

Un’opera attesa, perché in grado di mitigare un fabbisogno d’acqua sempre più forte, anno dopo anno.

È l’invaso idrico della Val d’Enza, su cui c’è un’importante novità: dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti arrivano 3,2 milioni di euro, finanziati con le risorse del ‘Fondo progettazione per fronteggiare l’emergenza idrica’, istituto dal precedente Governo Draghi, e richieste dall’Autorità di Distretto su indicazioni di priorità data dalla Regione Emilia-Romagna. Le proposte avanzate sono state ratificate oggi dal Governo.

Le risorse complessive per la realizzazione dello studio sono 3,5 milioni; gli altri 300mila euro necessari, previsti in cofinanziamento, sono stati stanziati dalla Regione Emilia-Romagna.

“Un risultato davvero storico per la Val D’Enza e le province di Parma e Reggio Emilia- è il commento di Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura- e in particolare per quanto riguarda la progettazione irrigua a tutela della produzione del Parmigiano Reggiano. Ringrazio il Governo per questo risultato. La siccità è un fenomeno in crescita come conseguenza dei cambiamenti climatici, un problema che investe sicuramente il comparto produttivo agricolo, mettendo anche a rischio la sicurezza alimentare delle nostre tavole. Dobbiamo riuscire a non disperdere l’acqua quando c’è, per usarla nei momenti di siccità, oltre ad aumentare la capacità di stoccaggio, oggi ferma all’11% di raccolta delle acque piovane. Abbiamo a disposizione risorse che miglioreranno in maniera radicale il sistema irriguo regionale. Rimane la necessità di ridurre il surriscaldamento climatico e terrestre che sta provocando la forte diminuzione delle precipitazioni. Con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima promosso dalla Regione- ha proseguito Mammi- siamo fortemente impegnati anche su questo fronte”.

“Ora serve un’accelerazione amministrativa per realizzare la progettazione – conclude l’assessore- a partire dalla semplificazione delle procedure. Questa progettazione servirà a individuare l’opera migliore dal punto di vista dei fabbisogni idrici e nel rispetto delle attuali norme”.

Le risorse già stanziate per il comparto irriguo
La Regione ha già messo a bando 7 milioni di euro per invasi aziendali fino a 250mila metri cubi: con il nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2023- 2027 sono previsti stanziamenti ad hoc per altri 20 milioni.

Poi ci sono altre risorse, tra fondi nazionali e regionali, in diretta gestione da parte dei Consorzi. Si tratta di più di 700 milioni di euro, con cui i Consorzi stanno realizzando lavori su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. E si tratta di lavori già in fase di realizzazione per il 70% di quanto previsto.

Per quanto riguarda il Piano di ammodernamento 2018-2020 delle strutture irrigue, sono previsti 250 milioni di euro di interventi, di cui molti in corso, con finanziamenti sia regionali che nazionali. Risorse, infine, anche dal Pnrr, con una previsione di lavori per 320 milioni di euro.

La Regione Emilia-Romagna con queste opere ha stimato di aumentare la capacità di stoccaggio d’acqua su tutto il territorio di circa 80 milioni di mq. lavorando su invasi, efficienza delle reti e della distribuzione dell’acqua, nuove condotte e rifacimento di quelle vecchie.

La progettazione dell’invaso in Val D’Enza si inserisce in uno studio più ampio, che prevede altri interventi propedeutici come il miglioramento dell’efficienza delle reti per ridurre dispersioni, il riutilizzo degli ex laghi Enel, il recupero di ex cave come bacini irrigui, la realizzazione della traversa di Cerezzola. Si sta pertanto portando avanti un piano organico sulla Val d’Enza tra Reggio Emilia e Parma.

















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