La Cgil di Modena esprime preoccupazione per l’aumento degli infortuni sul lavoro nella nostra provincia nel mese di marzo di quest’anno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (dati Osservatorio regionale infortuni e malattie professionali Cgil Emilia Romagna).
Mentre il dato regionale registra complessivamente una diminuzione degli infortuni rispetto a marzo 2022, passando dai 12.695 casi del 2022 a 11.243 del 2023 pari a -11,4%, in provincia di Modena invece il dato continua a crescere, passando da 2.302 del 2022 a 2.338 del 2023.
Diminuiscono gli infortuni che coinvolgono le lavoratrici che passano da 886 a 801, crescono invece significativamente quelli che coinvolgono i lavoratori maschi che passano da 1.436 a 1537.
Aumentano i casi nella fascia d’età 15-40 anni che passano da 899 a 993 e tra gli ultra 65enni che passano da 25 a 33.
Analizzando i settori di occupazione si registra, tra gli altri, un aumento di infortuni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in agricoltura (dallo 0,1% al 0,3%), nel settore della gomma plastica (dallo 0,5% allo 0,7%), nella metallurgia (dal 5,4% al 7,1%), nelle costruzioni (dal 4,1% al 6,7%), nella ristorazione (dal 1,8% al 2,6%).
Relativamente al settore delle costruzioni, il nuovo Codice degli Appalti, che prevede il sub appalto senza limiti, rischia di creare una condizione di minor sicurezza nei luoghi di lavoro, aggravando la situazione di un settore già molto esposto.
“Bisogna agire subito – afferma Aurora Ferrari della segreteria Cgil Modena – chiediamo con forza l’aumento del personale addetto ai controlli, la formazione continua per lavoratori e imprese sui temi della sicurezza, la patente a punti per le imprese e l’esclusione dai finanziamenti pubblici delle aziende che non rispettano le norme di sicurezza”.