Quasi 14.000 ore per le donne e poco più di 1.000 per gli uomini. Sono i numeri che si riferiscono ai congedi parentali dei 1.973 dipendenti di ruolo del Comune di Modena, suddivisi in 1.426 donne e 547 uomini, nell’ultimo periodo rilevato, cioè da gennaio a ottobre del 2002.
E nella ricerca del difficile equilibrio tra vita professionale e vita familiare, tra carriera e cura dei figli – tema al centro della prossima festa dell’8 marzo – sono ancora di gran lunga le mamme ad assumersi gli oneri maggiori, anche se il decreto legislativo 151 del 2001 ha messo in movimento qualche papà.
I permessi si riferiscono alla maternità anticipata e a quella obbligatoria – dove le donne non possono delegare ai mariti – ma anche ai congedi parentali al 100 per cento, al 30 per cento e non retribuiti, a quelli per malattia dei figli e ai permessi orari giornalieri per l’allattamento e la cura, dove uomini e donne sono più intercambiabili.
