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Approvato il bilancio 2022 della Fondazione Manodori

Confermati i contributi per i bisogni prioritari e le fragilità sociali. Welfare, educazione, salute pubblica, cultura i settori d'intervento

Erogazioni al territorio e fondi per le nuove fragilità sociali. La Fondazione Manodori chiude il bilancio in attivo e conferma il proprio sostegno alla comunità reggiana.

Il consiglio generale dell’ente ha approvato il bilancio d’esercizio in utile con un avanzo di circa 3,7 milioni di euro. Il risultato della gestione finanziaria è di oltre 6 milioni, in aumento rispetto al 2021. Un andamento positivo che deriva da ricavi stabili e ricorrenti, legati in gran parte alla ripresa della distribuzione dei dividendi, dopo il blocco attuato dalla Bce nel 2020, e ad un contenimento dei costi ottimizzato negli ultimi anni.

Il bilancio dà conto inoltre dei 2,7 milioni di euro erogati a progetti per il territorio e al fondo nazionale per la povertà educativa.

“Chiudiamo un bilancio di buona gestione – ha detto il presidente, Romano Sassatelli  – con un esito positivo e i dati in crescita rispetto all’anno precedente. Lo sviluppo di un sistema di monitoraggio del portafoglio, istituito in questi anni con il supporto dell’advisor Prometeia, ci ha permesso di consolidare il processo di diversificazione iniziato nel 2018″.

“Il 2022 è stato caratterizzato dall’inizio del conflitto in Ucraina e da un marcato aumento dei tassi e dell’inflazione che hanno generato una flessione del mercato obbligazionario. D’altro canto, il rialzo dei tassi ha contribuito al rafforzamento del settore bancario e compensato parzialmente le condizioni sfavorevoli di mercato”.

“Il buon andamento della redditività e il solido accantonamento al fondo per le erogazioni – prosegue Sassatelli – consentono alla Fondazione Manodori di garantire anche per il 2023 il sostegno ai bisogni più urgenti e di valutare nuove progettualità e strumenti per promuovere iniziative e favore delle situazioni di maggiore fragilità”.

 

PATRIMONIO

La Fondazione Manodori ha chiuso il 2022 con un attivo patrimoniale di 173 milioni di euro. Il percorso di diversificazione del patrimonio prevede la variazione degli asset azionari con ulteriori dismissioni e una progressiva riduzione della partecipazione in UniCredit, in funzione dell’andamento di mercato.

Sono stati riconfermati gli investimenti in Cassa Depositi e Prestiti, Banca d’Italia, obbligazioni a lungo termine e in realtà locali, come Iren, Studio Alfa, Crpa, Ifoa.

 

EROGAZIONI E INIZIATIVE PER IL TERRITORIO

L’organizzazione e la gestione della Fondazione Manodori permettono di distribuire risorse ad enti ed organizzazioni no profit anche per il 2023, in linea con il piano pluriennale approvato nell’ottobre scorso. Un impegno inderogabile per la Fondazione, che già da alcuni anni ha provveduto ad incrementare un apposito fondo di stabilizzazione per le erogazioni, a cui non ha avuto necessità di attingere e che è stato alimentato da crediti di imposta maturati.

In linea con gli obiettivi stabiliti, sono state quindi confermate le erogazioni per un totale di 2,8 milioni di euro, assicurando il sostegno a numerose realtà che operano a favore della nostra comunità.

Anche per il 2023, la Fondazione conferma il proprio intervento nei settori del welfare, educazione e formazione, salute pubblica, arte e cultura a supporto delle necessità prioritarie, individuate da un confronto costante con enti e istituzioni del territorio.

In quest’ottica, è in corso di realizzazione un bando per rinsaldare la coesione sociale che mira a coinvolgere direttamente tutta la società civile. Verranno sostenuti progetti, proposti da enti pubblici e da organizzazioni del terzo settore, che prevedono il lavoro in rete e il coordinamento di competenze e risorse e tengono conto di tre temi di particolare attualità.

‘Luoghi e alleanze per il welfare’ che vuole stimolare un confronto teso a ricostruire nuove abitudini e a rigenerare prospettive per favorire i contatti sociali, segnati dall’emergenza sanitaria. Il secondo è incentrato su ‘Giovani protagonisti’ e si prefigge di valorizzare le idee dei giovani e per i giovani in difficoltà a causa dell’isolamento forzato e turbati dalle incertezze rispetto al proprio futuro. L’ultimo tema tiene conto delle ricadute sul welfare degli investimenti del Pnrr, un’occasione unica di progettazione e d’intervento in molteplici direzioni.

Riconfermata inoltre l’adesione al Fondo di contrasto alla povertà educativa e il Fondo per la repubblica digitale, promossi da Acri e dai Ministeri dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Digitale e dell’Educazione. Iniziative nazionali, riprese anche a livello provinciale, nate per rimuovere ostacoli di natura sociale, economica e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi esucativi e l’acceso alle nuove tecnologie da parte dei minori.

La Fondazione è coinvolta anche quest’anno nel progetto ‘scuola diffusa’ del Comune di Reggio Emilia ed ospita alcune classi negli spazi di Palazzo da Mosto. Il complesso rinascimentale è da tempo sede di attività espositive della Fondazione Palazzo Magnani, di aule didattiche dell’Istituto Musicale Peri-Merulo e di uno studentato nell’adiacente Palazzo Ex-Ancelle.

 

















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