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La Guardia medica ha un nuovo numero di telefono, gratuito e unico su tutto il territorio provinciale modenese

La nuova organizzazione prevede una centrale unica telefonica dove un medico fornirà al cittadino la risposta più adatta alla sua necessità. Sulla base dei dati di attività, negli ultimi anni, più di due terzi dei bisogni sono stati risolti telefonicamente

Dal prossimo 3 luglio importante novità per il servizio di Continuità assistenziale in provincia di Modena: la “Guardia medica” avrà un nuovo numero di telefono, gratuito e unico su tutto il territorio provinciale, l’800 032 032, che sostituirà tutti gli altri numeri ora attivi sui diversi comuni.

Il servizio di guardia medica è attivo tutte le notti dalle 20.00 alle 8.00 e il sabato, la domenica e tutti i giorni prefestivi e festivi dalle 8.00 alle 20, quando cessa l’orario di attività del Medico e del Pediatra di famiglia. Dal 3 luglio chiamando il nuovo numero verde in questi giorni e orari risponderà sempre un medico, che farà subito una valutazione per fornire la risposta più adatta al bisogno del cittadino: se necessario lo indirizzerà al medico di guardia medica del territorio più vicino; molte volte, invece, basta una consulenza telefonica per risolvere il problema.

Gli obiettivi di questa nuova modalità di accesso sono molteplici: garantire sempre una risposta al cittadino da parte di un medico, in una logica di continuità dell’assistenza; assicurare omogeneità sul territorio e, altrettanto importante, la prossimità e vicinanza, che si esplicita nella possibilità di visita ambulatoriale e domiciliare; garantire infine la sicurezza dell’intero percorso, tramite la registrazione della chiamata, a tutela dell’utente e dello stesso medico.

La nuova organizzazione – Al modello finale si è giunti attraverso una valutazione delle modalità prevalenti di risposta ai bisogni dei cittadini attraverso le diverse sedi territoriali. È emersa la necessità di potenziare la risposta telefonica, modalità principale utilizzata per la risoluzione del bisogno (nel 63% dei casi, pari ai due terzi, che sale all’80% su Modena città), e di migliorare la dislocazione e distribuzione dei medici sui territori, tenendo conto che un terzo del bisogno è risolto tramite visite ambulatoriali (30%) e solo una piccola percentuale tramite visite domiciliari (6%).

La prima e sostanziale modifica che tocca il cittadino è, appunto, l’accesso telefonico tramite il numero verde gratuito, unico su tutta la provincia, al quale sarà sempre garantita la risposta di un medico che individua la modalità di assistenza più adeguata.

Il nuovo servizio consentirà di offrire una risposta ai bisogni urgenti che sia più efficiente ed equa, poiché omogenea sulle diverse aree del territorio provinciale, e al contempo di ottimizzare l’attivazione delle diverse risorse sanitarie. A livello organizzativo vi saranno dunque medici dedicati alla risposta telefonica che risponderanno per tutta la provincia da una centrale unica e, sui singoli territori, medici dedicati alle visite ambulatoriali e domiciliari, che comunicheranno tra di loro in modo rapido e immediato tramite un sistema telefonico e informatico dedicato.

Si potrà così ovviare al problema, per il singolo medico di continuità assistenziale, della sovrapposizione tra la risposta telefonica e le visite, e contemporaneamente lavorare per ridurre gli accessi ai servizi di emergenza da parte dei casi meno gravi che – quando il medico/pediatra di famiglia non è in servizio – tramite il numero unico provinciale potranno ricevere la risposta più appropriata. Negli ultimi anni infatti, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato tra i suoi punti chiave una maggiore integrazione dell’Assistenza Primaria in modo che si possano offrire servizi complementari e non sovrapponibili e limitare il ricorso inappropriato al ricovero ospedaliero e gli accessi in Pronto Soccorso.

La digitalizzazione del processo di presa in cura è l’ultimo aspetto, non meno importante, della riforma, con l’attivazione di strumenti digitali per la registrazione dell’intero iter delle conversazioni, al fine di garantire una maggiore sicurezza, a tutela sia del medico in turno, che del cittadino.

Come funziona il servizio – Nella centrale unica telefonica di Continuità assistenziale sono presenti diversi medici sia durante l’orario diurno dei giorni festivi e prefestivi sia durante l’orario notturno (il numero è stimato in base alla popolazione residente e alla media del numero delle prestazioni erogate, cioè in base ai contatti telefonici diurni e notturni avvenuti nell’anno 2021 dalle varie sedi provinciali di CA). i medici sono dotati di postazione PC e di linea internet e tutti gli interventi vengono registrati.

La presa in carico della telefonata da parte di un medico prevede un’accurata valutazione in base a protocolli predeterminati; tale valutazione può concretizzarsi in un consulto telefonico che risolve il quesito posto oppure con l’invio del paziente presso uno degli ambulatori distrettuali per una visita o, ancora, l’inoltro della telefonata al medico del territorio più vicino al paziente che, se necessario, potrà recarsi al domicilio del paziente.

Formazione – Per assicurare la migliore applicazione del nuovo piano è stata avviata una formazione mirata dei professionisti coinvolti, con l’obiettivo per rendere l’attività del servizio più performante e capace di farsi carico dei bisogni diversificati dei cittadini. Competenze che vanno oltre la mera conoscenza clinica, fornendo elementi utili alla comprensione di aspetti organizzativi, di comunicazione, conoscenza dei percorsi di presa in carico della cronicità, di gestione dello stress emozionale e (non da ultimo), di gestione della sicurezza individuale.

Di straordinaria importanza infine la creazione delle condizioni per l’utilizzo e la conoscenza di strumenti di diagnostica di base (ecografi portatili e palmari, ECG con capacità di trasmettere tramite telemedicina, utilizzo di POCT dove presenti,  ecc), al fine di rendere più efficaci le visite e quindi evitare prestazioni successive (con riduzione dei tempi di attesa); l’utilizzo di queste attrezzature è già stato sperimentato con notevole successo durante la recente pandemia con i medici delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) permettendo l’esecuzione di esami diagnostici al domicilio dei pazienti che sono stati di grande sostegno nel percorso decisionale del medico.

“Il nuovo numero unico ci consente non solo di superare tutti gli altri numeri, diversi tra loro, che i cittadini utilizzavano nei diversi territori, ma soprattutto di garantire loro una risposta certa e omogenea, indipendentemente dal luogo in cui si trovano – dichiara Anna Maria Petrini, Direttrice generale dell’Azienda USL di Modena -. L’accesso tramite il telefono è importante perché consente di dare una prima risposta medica, che in molti casi, come ci mostrano i dati, è già risolutiva del problema. Si evitano così tanti spostamenti e si possono ridurre anche gli accessi ai Ps da parte di persone il cui problema può essere risolto in un modo più appropriato. Ringrazio le nostre Cure primarie i Servizi tecnici e informatici aziendali e tutti i rappresentanti della Medicina generale e della Continuità assistenziale per il grande lavoro di questi ultimi mesi, un importante risultato che va a beneficio di tutti i nostri cittadini”.

“Il Sindacato SNAMI condivide con l’AUSL il progetto sperimentale per il riordino del servizio di continuità assistenziale – dichiara il presidente provinciale Guido Venturini -. Tale progetto favorisce una omogeneizzazione tra tutte le diverse aree della provincia, pianura e montagna, dando una risposta rapida, veloce, appropriata ai numerosi bisogni della popolazione. Essendo un progetto sperimentale che prende il via nei prossimi giorni, senz’altro potranno evidenziarsi delle criticità o delle necessità di riadattamento, a cui ogni volta che si presenteranno il sindacato SNAMI cercherà di offrire delle risposte adeguate ed appropriate in collaborazione con l’azienda sanitaria. L’istituzione di questo numero unico rappresenta un ulteriore progetto per migliorare e rendere efficiente il nostro Sistema sanitario nazionale”.

“Di fronte a questo tipo di cambiamenti così importanti si rende necessaria la collaborazione da parte di tutti – afferma Michele Cavedoni, Segretario provinciale Continuità assistenziale FIMMG -, compresa la popolazione che potrà rivolgersi al servizio per le urgenze mediche non differibili e la cui gestione sarà in carico al medico in turno che deciderà il percorso più appropriato a seconda dei casi. Una particolare attenzione sarà rivolta non solo alla capacità di rispondere al bisogno della popolazione ma anche di garantire la sicurezza del medico di ruolo unico a ciclo orario (ex guardia medica) in turno. Pur nella difficoltà di reperimento di personale che caratterizza tutto il sistema sanitario, questa proposta garantisce, nella stretta osservanza dell’accordo collettivo nazionale, l’evoluzione del servizio in una chiave più moderna. Sarà compito del nostro sindacato FIMMG effettuare un attento monitoraggio dell’attuale proposta organizzativa per evidenziare gli eventuali punti critici al fine di renderla sempre più efficiente, per il beneficio dell’Azienda sanitaria, del medico e soprattutto dei cittadini”.

 

















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