Ammonta a quasi 258 milioni di euro il budget su cui gli ospedali privati accreditati di non alta specialità dell’Emilia-Romagna potranno contare per il 2007, con un incremento del 4,5% rispetto al
precedente budget, fermo all’anno 2005, e un ulteriore incremento del 3% per gli anni 2008 e 2009.
A dieci anni dall’avvio del sistema degli accordi che regola i rapporti fra il Servizio sanitario regionale e il privato accreditato in tema di
erogazione di prestazioni ospedaliere, è stato firmato ieri, tra l’assessore alle politiche per la salute Giovanni Bissoni e il presidente dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata)
Emilia-Romagna Lorenzo Orta, il nuovo accordo generale tra la Regione Emilia-Romagna e la associazione della ospedalità privata per il
triennio 2007-2009.
“Con questo accordo – ha detto l’assessore Bissoni – consolidiamo il rapporto con una componente importante del nostro sistema sanitario e indichiamo obiettivi di ulteriore miglioramento della qualità assistenziale con il completamento del percorso di accreditamento
istituzionale e rafforzando l’integrazione pubblico-privato a livello di Aree vaste, nell’area della salute mentale e nella riduzione delle liste
di attesa per i ricoveri”.
Il rinnovo dell’accordo generale è stato
l’occasione per fare una ricognizione, anche attraverso il coinvolgimento delle Aziende Usl, dei fabbisogni di assistenza ospedaliera, integrando nel budget regionale le risorse locali aggiuntive, storicamente utilizzate dalle singole Aziende Usl. Una particolare attenzione è stata rivolta al governo della mobilità intraregionale, prevedendo la committenza di servizi anche attraverso le
tre Aree vaste in cui è suddivisa la Regione (Emilia nord, Centro Emilia, Romagna) e non solo da parte delle singole Aziende Usl. Il
coinvolgimento del privato riguarda anche la mobilità sanitaria interregionale (tra Regioni): Aiop si impegna infatti a rispettare gli accordi che l’Emilia-Romagna sigla con altre Regioni per governare un fenomeno che è oggetto di grande attenzione a livello nazionale.
Permangono nell’accordo obiettivi specifici, in particolare l’apporto del privato per contribuire alla riduzione dei tempi di attesa per gli
interventi chirurgici e al bisogno di ricoveri da pronto soccorso e di lunga degenza dopo dimissioni da reparti per acuti degli ospedali
pubblici. Tali obiettivi sono parte sostanziale dell’accordo ed entrano nel sistema di indirizzo e verifica regionale. L’accordo prevede poi una
profonda riforma, sia dal punto di vista dell’offerta che della integrazione con il sistema pubblico, dell’area psichiatrica privata: sono
stati ridefiniti, per le strutture private aderenti all’accordo, i posti letto in ospedalieri intensivi e ordinari e di residenza specialistica, a trattamento intensivo, a trattamento prolungato (una ridefinizione che sarà alla base della domanda di accreditamento istituzionale) e, per garantire meglio l’integrazione con il pubblico ai
fini della continuità delle cure, sono previsti momenti di coordinamento delle stesse strutture private con i Dipartimenti di salute mentale delle
Aziende Usl.