Anche a Modena il sindacato di polizia Silp Cgil aderisce alla protesta nazionale di domani mercoledì 12 luglio per denunciare la mancanza di risorse per la Polizia di Stato per il rinnovo del contratto, il miglioramento delle condizioni lavorative e per il potenziamento degli organici.
E’ previsto il presidio dalle ore 10 alle 12 davanti alla Prefettura in viale Martiri della Libertà. In mattinata una delegazione del Silp Cgil sarà ricevuta dal Prefetto.
Le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato denunciamo il dramma di un comparto sicurezza sempre più abbandonato a se stesso: nessuna assunzione straordinaria di personale per compensare i pensionamenti, come dimostra anche la drammatica carenza di poliziotti della nostra Questura con una pianta organica che risale alla fine degli Anni Ottanta; stipendi fermi al 2021 (per i dirigenti poi non è stato mai firmato il primo contratto dal 2017), nessuna attenzione per le condizioni di lavoro e il benessere organizzativo delle poliziotte e dei poliziotti, mentre di pari passi esplode il fenomeno suicidario: 28 casi, ad oggi, a livello nazionale tra tutto il personale in divisa solo dall’inizio dell’anno.
La protesta di domani è nazionale e analoghe iniziative si terranno contestualmente in tutta Italia. Proprio tramite chi rappresenta il Governo sul territorio, cioè la Prefettura, il Silp Cgil intende mandare un forte messaggio a Palazzo Chigi “perché delle chiacchiere siamo stufi – spiega Vincenzo Palladino segretario Silp Cgil Modena – Attueremo un volantinaggio per cercare di spiegare ai cittadini che i nostri problemi, la mancanza di risorse e di assunzioni, incidono direttamente sulla sicurezza delle persone e sul vissuto quotidiano”.
Le assunzioni straordinarie promesse sono un miraggio e con una carenza di organico complessiva a livello nazionale di 10.000 unità, grazie al combinato disposto con i pensionamenti che supereranno i nuovi arrivi, la Polizia di Stato avrà sempre meno operatori nei prossimi anni.
Un problema che riguarda anche i carabinieri e le altre forze dell’ordine. A tutto questo si aggiunge il contratto scaduto e gli straordinari non pagati, il tema delle pensioni e della previdenza complementare/dedicata che viene ignorato cosicché i poliziotti già oggi mal pagati saranno i nuovi poveri in quiescenza, la questione dell’organizzazione del lavoro e del benessere psicofisico che sono completamente ignorate da chi ha responsabilità politiche e di governo.
“L’unica elemosina regalata ai poliziotti proprio dal mese di luglio – conclude Palladino – è un emolumento accessorio una tantum per il solo 2023, che dovrebbe compensare il mancato contratto. Parliamo di 24 euro lordi mensili per un agente. Neppure mezzo caffè al giorno. Con un’inflazione che viaggia oltre l’8 per cento si tratta di una vergogna e di un’offesa per tutta la categoria. Quella del 12 luglio rappresenta solo la prima tappa di un lungo percorso di mobilitazione se non registreremo un’inversione di tendenza concreta nella gestione delle politiche di sicurezza di questo Paese”.