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A Modena, dalla rigenerazione di immobili, alloggi per studenti universitari

Sono in via di ultimazione 46 nuovi alloggi per studenti universitari presso Errenord, mentre è in fase di perfezionamento il progetto di recupero a studentato del palazzo demaniale di via Bonacorsa dove saranno ricavati 97 alloggi ed è partito a Sant’Eufemia, nell’area dell’ex caserma dei Carabinieri, il cantiere per realizzare una residenza per studenti, ricercatori e dottorandi, con 18 unità immobiliari per 73 posti letto. È soprattutto necessario studiare il riutilizzo di molti altri immobili del centro, al momento inutilizzati. Infine, l’Accordo per lo sviluppo del sistema di accoglienza degli studenti fuori sede, sottoscritto da Comune, Università, Ergo, Fondazioni San Filippo Neri e Collegio San Carlo, intende individuare soluzioni per aumentare e diversificare le opportunità, coinvolgere soggetti istituzionali e reperire capitali, pubblici e privati, per investire nella riconversione di immobili da destinare a studenti universitari, Itis, impegnati in percorsi di formazione superiore e docenti universitari.
A illustrare al Consiglio comunale gli interventi in atto è stato l’assessore a Cultura e Città universitaria Andrea Bortolamasi rispondendo a un’interrogazione del capogruppo del Partito democratico Antonio Carpentieri dedicata al problema della carenza di alloggi per studenti fuori sede, presentata in concomitanza con le mobilitazioni in tutt’Italia. L’istanza premettendo che “il Governo deve compiere scelte chiare ed investimenti” e che “Enti e Istituzioni locali non possono ignorare il problema”, domandava della situazione in città e se il Comune intenda partecipare all’avviso del Miur per l’individuazione di manifestazioni di interesse da parte di soggetti che rendano disponibili immobili.
L’assessore ha precisato che le competenze e le attività del Comune sono riportate nell’Accordo quadro “Modena città Universitaria” sottoscritto con Unimore nel 2020, che prevede azioni per migliorare e potenziare il servizio alloggi, promuovere nuove forme dell’abitare quali il social-housing, il co-housing, rafforzare le agevolazioni fiscali sugli immobili affittati a studenti universitari.
In questa logica s’inserisce il recente Accordo per lo sviluppo del sistema di accoglienza degli studenti fuori sede e in tale contesto, il Comune ha recentemente deliberato anche l’integrazione dell’accordo con Unimore per un ulteriore ampliamento dello studentato universitario previsto negli immobili Bonacorsa e San Barnaba ed il progetto per realizzare 96 posti letti è stato presentato al Ministero.
Ed ancora, oltre al Comune, vede impegnati diversi soggetti – Fondazione di Modena e Investire sgr gestore del Fondo Emilia-Romagna Social Housing, il contributo del Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da Cdp Immobiliare sgr del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti – l’accordo per la riqualificazione del complesso edilizio Sant’Eufemia per realizzare una residenza universitaria con alloggi a canone calmierato che nel giro di due anni sarà a disposizione degli studenti.
Di fronte all’emergenza, il Comune inoltre sta cercando di creare le condizioni per favorire anche gli interventi dei privati. È il caso, per esempio, dei 365 posti letto per studenti e lavoratori temporanei in programma all’ex Corni, dove è già stato avviato l’intervento di bonifica dell’area e presto partirà il cantiere per la rigenerazione del comparto, dopo il via libera dato dal Consiglio a metà marzo.
Bortolamasi ha inoltre sottolineato che la priorità degli alloggi anche per studenti è stata inserita tra gli indirizzi del Piano urbanistico generale che il Consiglio ha recentemente approvato in via definitiva. Nel Regolamento di Edilizia convenzionata e agevolata sono state introdotte anche due norme strategiche: il full home consente l’affitto parziale dell’alloggio agli studenti attraverso una convenzione di coabitazione, mentre la seconda attiene alla possibilità di locare gli alloggi a studenti applicando gli Accordi territoriali (garanzie del Comune in cambio di affitti calmierati).
Ancora, per quanto riguarda lo stato dell’arte, l’assessore ha ricordato che gli attuali studentati non sono in gestione diretta comunale, mentre la società di trasformazione urbana CambiaMo mette a disposizione di Unimore una trentina di posti allo Studentato Paolo Giorgi e dal 2022 altri 13, divisi in 4 appartamenti, a Errenord. Poi ci sono le strutture gestite dall’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi – ErGo pubblicizzate nei rispettivi siti di Comune e Università (residenze Allegretti, Campus, Benvenuto Donati e San Filippo Neri.
Nella sua risposta, infine, Bortolamasi ha ricordato il protocollo siglato proprio nella giornata di oggi, giovedì 13 luglio, da Unimore e l’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna che ha l’obiettivo di fare emergere e contrastare il fenomeno degli affitti “in nero” nelle città di Modena e Reggio Emilia.

















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