Il contratto nazionale del Terziario, Distribuzione e Servizi, applicato ad oltre 2 milioni di lavoratrici e lavoratori è scaduto ormai da 11 mesi. Con un atto inedito e gravissimo Confcommercio, lo scorso 25 settembre, ha abbandonato la trattativa, portando come motivazione la sottoscrizione da parte di Cgil, Cisl e Uil dell’Accordo del 23 luglio.
Confcommercio inoltre ha respinto la nostra piattaforma, considerandola troppo onerosa.
Al contrario le nostre richieste sono assolutamente equilibrate, prevedendo:
– un aumento di 78 euro mensili lordi nel biennio 2007-2008;
– riduzione degli eccessi di precarietà;
– miglioramento delle condizioni di lavoro.
È stata quindi indetta una prima iniziativa di lotta per venerdì 16 novembre (per chi lavora su 5 giorni) e sabato 17 novembre (per chi lavora
su 6 giorni) per l’intero turno di lavoro.
Nel territorio modenese abbiamo un motivo in più da aggiungere alle ragioni di questo sciopero. Molte aziende aderenti a Confcommercio non versano difatti ancora i contributi (10 euro mensili) per l’assistenza sanitaria integrativa dei propri dipendenti, in applicazione del Contratto Nazionale.
Ciò avviene a causa del palese sabotaggio di Confcommercio, che ha portato
Modena ad essere, in Italia, uno dei territori col maggior livello di evasione di questa norma contrattuale.
Ma forse la Confcommercio di Modena è troppo occupata a ragionare di legalità e sicurezza nel territorio, per occuparsi anche del rispetto delle regole nei rapporti di lavoro.
Soltanto Confcommercio ha abbandonato le trattative, che continuano con le Associazioni Cooperative e con Confesercenti, i cui associati non sono coinvolti dallo sciopero in questa occasione.
(Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs- Uil Modena)