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Reggio E.: contro il terrorismo, trasparenza e alfabetizzazione

Si è riunita ieri pomeriggio nella sala del Consiglio di Palazzo Allende la Consulta provinciale per l’immigrazione. A convocare l’incontro è stato l’assessore provinciale alla Solidarietà Marcello Stecco, a seguito dei recenti fatti di cronaca che hanno visto quattro persone, cittadini stranieri residenti a Reggio, indagate e fermate per terrorismo.

La sala consiliare era gremita di rappresentanti di enti e di associazioni che, a vario titolo, si occupano di immigrazione. Presente anche l’imam della moschea di via Flavio Gioia a Reggio Abu Abdel Rahman. Accanto all’assessore Stecco, c’erano poi l’assessore alla Sicurezza e coesione sociale Franco Corradini ed il presidente del Consiglio Povinciale Lanfranco Fradici.
L’incontro si è concluso con l’approvazione all’unanimità di un documento, che ha recepito anche alcune questioni emerse nel corso della discussione e i cui contenuti sono stati illustrati dall’assessore Stecco: “Occorre pensare ad un momento di presentazione e condivisione della Carta dei valori, della cittadinanza e dell’integrazione, il prossimo 18 novembre in occasione della Giornata mondiale dell’Onu dedicata all’immigrazione”.
Altro punto fondamentale contenuto nel documento, su cui è soffermato l’assessore Stecco è la rappresentanza: “In attesa della nuova legge sul diritto di voto e cittadinanza, occorre costituire una rappresentanza di cittadini immigrati, residenti a Reggo ed eletta democraticamente”.
L’assessore è poi passato a parlare dei luoghi di culto, affermando che “devono diventare “case trasparenti”. Nel corso dell’incontro, l’assessore Stecco ha poi rivolto un appello all’imam: “Auspico che i suoi futuri interventi in questa sede possano avvenire in lingua italiana, per noi sarebbe un importante gesto di amicizia e di dialogo”.

Nel documento si afferma a questo proposito che “occorre promuovere la piena libertà religiosa individuale e collettiva, accanto alla conoscenza e alla trasparenza dei luoghi di culto”, ma anche l’intenzione di mettere in piedi “una campagna diffusa di apprendimento della lingua italiana e della cultura civica tra i cittadini immigrati per rafforzare integrazione e coesione sociale, anche valorizzando le competenze dei giovani ‘nuovi reggiani'”.
Nel documento infine è contenuto un impegno a “a promuovere questo riflessioni in tutte le sedi istituzionali e associative” e si “respinge qualsiasi tentativo di accostare il terrorismo ai processi immigratori”.

Molti gli interventi nel corso della discussione, fra cui quello dell’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale del Comune di Reggio Franco Corradini: “Esprimiamo sostegno alle forze dell’ordine che hanno compiuto l’operazione, dimostrando profonda capacità di lettura”.
L’assessore Corradini ha quindi parlato della necessità di portare avanti “una battaglia politica democratica, affinché alcune idee e azioni non trovino qui cittadinanza. Per raggiungere questo scopo è fondamentale sostenere le associazioni e le diverse comunità presenti sul territorio, in modo che queste possano isolare quegli elementi che intendono minare la civile convivenza che da sempre caratterizza la nostra città”.

L’assessore ha anche detto di ritenere fuori luogo “l’associazione avanzata da alcuni, in modo strumentale, fra fanatismo e accoglienza. Non dimentichiamo che l’adesione al terrorismo non è prerogativa degli immigrati e che l’unico antidoto è il confronto pacifico, costituto dalla capacità di misurarsi ed anche dalla capacità di ognuno di mettersi in discussione”.
L’assessore Corradini ha concluso che “nessuno deve essere, o sentirsi, escluso da questo impegno”.

“Attenzione a reazione xenofobe e razziste” è il monito lanciato da Amabile Carretti, della segreteria della Cgil. “Credo che alcuni provvedimenti assunti sull’onda dell’emotività – ha affermato Amabile Carretti possano avere effetti davvero negativi e non risolvere realmente i problemi”.

E’ intervenuto inoltre l’imam della moschea di via Flavio Gioia, a Reggio, Abu Abdel Rahman: “Non sono venuto qui stasera per difendere i musulmani di Reggio, che sono bene integrati nella comunità, né l’Islam”.
L’imam ha poi espresso una “condanna al terrorismo, dovunque e comunque. L’Islam non è mai dalla parte di coloro che sbagliano”.

“Mi auguro che istituzioni e moschee trovino il modo positivo di collaborare – ha affermato Manar Mohamed, dell’associazione Giovani musulmani d’Italia – Mi piacerebbe che durante la preghiera del venerdì, l’imam facesse appello al rispetto dei diritti umani. Non tutte le persone purtroppo hanno un livello di istruzione tale da consentire la reale comprensione di alcuni valori. E’ sull’educazione e sull’istruzione che si dovrebbe agire”.
Il presidente del Consiglio Provinciale Lanfranco Fradici ha sottolineato che “sono assolutamente da evitare le generalizzazioni” e che “a partire da questa considerazione bisognerebbe “cercare di non ripetere nei nuovi cittadini quelli che sono vecchi difetti, che hanno interessato noi italiani”.
Nel corso del dibattito sono inoltre intervenuti: Angela Zini (vicesindaco Comune di Scandiano), Papa Seck (Cgil), Joud Nahjoub (Organizzazione di amicizia e cooperazione arabo-italiana), Magdy El Meligy (Comunità egiziana di Montecchio), Youssef Salmi (associazione Araba di cultura e solidarietà), Michel Saad (associazione Mille e una cultura), Ahmed Ibrahim (Ds), Aziz Sadid (associazione Generazione Articolo 3-G.A.3).

















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