Un cacciatore è stato sorpreso dalla Polizia provinciale di Modena domenica 11 novembre a Castelfranco Emilia mentre cacciava in una zona di ripopolamento a cattura dove l’attività venatoria è vietata. Per il cacciatore sono scattati il sequestro del fucile e la denuncia penale. E’ solo l’ultima violazione rilevata dalla Polizia provinciale che dall’inizio dell’anno ha effettuato 978 controlli sui cacciatori. Le sanzioni in materia di caccia sono 176 (sono 117 dall’avvio della stagione venatoria il 16 settembre).
Tra le violazioni principali spiccano il mancato rispetto dell’obbligo delle distanze da immobili, fabbricati e strade, il tesserino regionale di caccia manomesso o contraffatto, la violazione delle regole per l’esercizio venatorio da appostamento fisso con i richiami vivi l’impiego di cani vaganti e senza dovuto controllo del proprietario e la violazione al calendario venatorio.
«I controlli – sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – sono mirati soprattutto per contrastare particolari violazioni, riguardanti la sicurezza, come cacciare in vicinanza di case e strade oppure in aree protette per il contrasto del bracconaggio. L’obiettivo è garantire un corretto svolgimento dell’attività nel pieno rispetto delle regole previse».
Dall’inizio del 2007 in materia di caccia le notizie di reato sono state 14 soprattutto per l’esercizio venatorio in zone di divieto (parchi regionali e zone di ripopolamento e cattura), la caccia con mezzi vietati, in particolare utilizzo di trappole e la caccia in giornate di silenzio venatorio.
A proposito delle accuse apparse sulla stampa da parte delle associazioni ambientaliste sulla presunta illegittimità del calendario venatorio Caldana sottolinea che «il calendario è legittimo, al pari del Piano faunistico che è stato prorogato in attesa dell’approvazione del nuovo Piano entro pochi mesi».
La caccia alla selvaggina stanziale, aperta dal 16 settembre, vede impegnate oltre otto doppiette fino al 2 dicembre. L’attività di controllo viene effettuata dai 21 agenti della Polizia provinciale che hanno il compito di tenere sotto controllo 250 mila ettari di territorio: 160 mila ettari di superficie cacciabile, 60 mila ettari di aree protette dove è vietata la caccia a cui si aggiungono le campagne destinate allo sviluppo edilizio e le aree rurali vicino ai centri abitati dove è vietato cacciare. Al loro lavoro si aggiungono una ventina di Guardie volontarie provinciali nonché alcuni nuclei di Gev e le tre guardie venatorie degli Atc.