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Bologna: la vicenda di Simone Righi in Consiglio provinciale

E’ ancora in carcere il 36enne bolognese Simone Righi, arrestato dalla polizia spagnola nel corso di una manifestazione pacifica, organizzata da
associazioni ambientaliste per denunciare i maltrattamenti e la soppressione degli animali all’interno di un canile/pensione di Puerto
Real.

Su questa vicenda è intervenuto ieri il Consiglio provinciale con un ordine del giorno in cui esprime “sconcerto” per il perdurare della
detenzione e chiede al ministero degli Esteri “un’azione incisiva volta a riportare in Italia, al più presto, il nostro connazionale”.

Approvato con 18 voti favorevoli (Ds, Sd, Prc, Idv, An, Verdi), 3 astenuti (Margherita) e la non partecipazione al voto di FI, il documento auspica
che venga fatta piena luce sulla morte dei tre cani che Simone Righi e la sua compagna avevano lasciato in custodia a pagamento al canile per alcuni giorni salvo poi scoprire che invece gli animali erano stati soppressi; auspica inoltre che sia fatta chiarezza “sulle modalità dell’arresto e sulle accuse mosse a suo carico: ‘attentato alle istituzioni (nella persona
del sindaco di Càdiz), resistenza a pubblica ufficiale, disordine pubblico” reati per i quali il codice penale spagnolo prevede una pena sino a 6 anni di reclusione”.

L’ordine del giorno approvato dall’assemblea di palazzo Malvezzi porta la firma di Alfredo Vigarani (Verdi), Giovanni Venturi (Pdci), Sergio Spina (Prc), Sergio Guidotti (An), Vania Zanotti (Sd) ed è stato emendato in aula da Plinio Lenzi (Idv).

















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