Uno scrittore, un magistrato e un’attivista cambogiana che si batte contro lo sfruttamento sessuale dei bambini: questi i tre finalisti della settima edizione del Premio Alta Qualità, che sarà celebrata a Bologna domani, giovedì 15 novembre, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con il Comune di Bologna.
Roberto Saviano, 28 anni, scrittore e giornalista, candidato al Premio “perchè Gomorra – sua opera prima divenuta un caso letterario, con quasi un milione di copie vendute in 32 paesi – è soprattutto una testimonianza
civile, capace di rinnovare l’interesse sul tema della legalità”.
Ilda Boccassini, magistrato, perché “è espressione di una generazione che ha saputo promuovere, attraverso il paziente e tenace lavoro quotidiano, il valore della giustizia in un paese inquieto e smarrito”.
Somaly Mam, cambogiana, protagonista di una vicenda di riscatto che l’ha portata, da bambina venduta ad una casa di prostituzione, a fondatrice di una onlus che in 10 anni ha liberato oltre 3.000 minori, vittime dello sfruttamento sessuale, lottando contro la criminalità che dilaga a causa della corruzione.
Tre testimonianze sulla lotta alla criminalità, tre storie diverse che si incontreranno a Bologna e che si confronteranno prima di tutto con gli
studenti sul valore della legalità, sul ruolo delle istituzioni e sull’assunzione di responsabilità verso le nuove generazioni.
Il primo appuntamento è infatti in Aula Magna di Santa Lucia con le “Lezioni di valore” (giovedì 15 novembre, ore 10, incontro aperto al
pubblico), iniziativa promossa in collaborazione con l’Università di Bologna e con il Centro San Domenico. Saranno presenti, oltre ai
finalisti: Roberto Grandi, prorettore dell’Università di Bologna; Valeria Cicala, presidente del Centro San Domenico e della Commissione di Garanzia del Premio; i sindaci delle città estere ospitate in occasione della
manifestazione. A conclusione dell’incontro, saranno proprio i primi cittadini di Bohol (Filippine), Fortaleza (Brasile), Guntur (India),
Kharkiv (Ucraina), Lubiana (Slovenia), Nantes (Francia), Norimberga (Germania) e Tuzla (Bosnia Erzegovina), a rivolgere una riflessione ed un augurio ai giovani presenti in sala, protagonisti della società di domani.
Il programma prosegue in serata, al Teatro Comunale, dove alle ore 21 si celebra la settima edizione del Premio Alta Qualità (ingresso ad invito), che si concluderà con la votazione e la proclamazione del vincitore (l’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito del Premio e in differita su Raisat Extra e su Rai International nei giorni successivi).
Venerdì 16 novembre i tre finalisti saranno poi ricevuti a Palazzo d’Accursio dal sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, che insieme agli
altri sindaci presenti conferirà il Premio Alta Qualità delle Città: un ulteriore riconoscimento, istituito dal Comune, che sarà assegnato al
candidato più votato dall’altra giuria: quella popolare, aperta a tutti da tutte le città del mondo, che si esprime attraverso il sito
Premio Alta Qualità. La votazione online è attiva fino al 15 novembre, ore 22.
Il Premio Alta Qualità, giunto alla sua settima edizione, è un riconoscimento rivolto alle “persone di valore”: uomini e donne di tutto
il mondo che lavorano, vivono e agiscono nel loro campo di attività per una qualità più alta.
Istituito nel 2001 da un ente privato (Granarolo S.p.A.), nel 2005 il Premio ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e, dal 2006, viene promosso in collaborazione con il Comune di Bologna, che ha coinvolto nella manifestazione tante città del mondo che con Bologna intrattengono rapporti significativi.
Il Premio, del valore di 25.000 euro, viene assegnato ogni anno da una Giuria composta da oltre 300 rappresentanti delle categorie che animano la vita pubblica e la società civile: istituzioni, mondo economico, finanziario e non profit, scientifico, della cultura, dello sport e dell’informazione. Tra questi, anche i sindaci delle città estere.
Ai giurati è riservata la facoltà di segnalare le candidature, coerenti con lo scopo del Premio e con i requisiti previsti dal Regolamento. Le
candidature vengono esaminate dal Segretario Generale del Premio, il maestro Ettore Scola, poi dal Collegio Speciale composto dai vincitori
delle edizioni precedenti e, infine, dalla Commissione di Garanzia che ha il compito di indicare i nomi dei tre finalisti, che saranno poi sottoposti al voto della Giuria.
Nelle edizioni precedenti il riconoscimento è stato conferito a: Laura Perna (Italia) volontaria in Congo, 2006; Susanna Dudiyeva (Ossezia)
presidente del Comitato delle madri di Beslan, 2005; Alberto Cairo (Italia) direttore del Centro Ortopedico della C.R.I. di Kabul, 2004; Andrea Riccardi (Italia) fondatore della Comunità di Sant’Egidio, 2003;Manuela Dviri Vitali Norsa (Israele) giornalista e scrittrice, impegnata
nel dialogo tra israeliani e palestinesi, 2002; Ernesto Olivero (Italia) fondatore dell’Arsenale della Pace di Torino, 2001.