Nessuno dei 31 esercenti del Mercato coperto di Reggio è obbligato dall’Amministrazione comunale ad andarsene. Coloro che, terminata la ristrutturazione dell’immobile, desiderassero ritornarvi, potranno farlo raggiungendo un accordo con Coopsette, impresa capogruppo che opera con altre alla realizzazione della riqualificazione in project financing.
Tale ritorno potrà avvenire alle condizioni pattuite con la capogruppo, godendo di una corsia preferenziale rispetto ad altre offerte. Il rientro dovrà inoltre avvenire nell’ambito di un piano industriale che garantisca adeguati standard qualitativi e merceologici, e sia coerente con il progetto complessivo. Questo vale sia per gli attuali negozi, sia per gli attuali banchi, che però dovranno trasformarsi in negozi a tutti gli effetti. Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di una piazza coperta nel cuore della struttura, al posto dei banchi.
In seguito alle notizie riportate dalla stampa, è opportuno fare chiarezza su alcuni passaggi fondamentali del percorso che ha visto confrontarsi più volte l’Amministrazione comunale con i commercianti del Mercato coperto e con rappresentanti della Confesercenti, anche in ambiti istituzionali (Commissione consiliare) dalla primavera scorsa ad oggi.
Al Mercato coperto – struttura storica che dalla primavera prossima sarà oggetto di un importante progetto di restauro, ristrutturazione e riqualificazione promosso dall’Amministrazione comunale – trovano posto ad oggi 31 esercizi commerciali così suddivisi: 10 negozi “in sede fissa” e 21 ambulanti. Prima dell’inizio dei lavori, per consentire l’accantieramento e quindi i lavori stessi, gli esercenti dovranno lasciare la galleria del Mercato coperto: i lavori sono stati dichiarati di “pubblico interesse”.
Affinché si rispetti il cronoprogramma, da luglio è iniziata una procedura per definire modi e tempi con i quali gli operatori commerciali dovranno lasciare liberi gli spazi. Le proposte, in contraddittorio tra le parti, si sono concretizzate ufficialmente dopo l’aggiudicazione definitiva del project financing all’associazione temporanea d’impresa Coopsette-Tecton, nell’ottobre scorso.
I dieci esercenti in sede fisa (negozi)
Per quanto riguarda i 10 negozi oggi presenti al Mercato coperto, a chi è dovuto, è riconosciuto un indennizzo di legge e, inoltre, una serie di contributi ulteriori, in alternativa al non rientro al termine dei lavori di ristrutturazione.
Questi ulteriori contributi, validi per tutti e 10 i negozi, sono:
1) un massimo 10mila euro come star up d’impresa a coloro che intendono proseguire la loro attività commerciale in centro storico, in particolare via Roma, via Emilia Santo Stefano e San Pietro;
2) 7.500 euro a chi intende cessare la propria attività commerciale;
A coloro che, invece, hanno deciso di rientrare, si offre appunto la possibilità di farlo e, nell’attesa del compimento dei lavori, una sistemazione temporanea nella tensostruttura che potrebbe essere installata in piazza Scapinelli. Oppure tremila euro per l’anno e mezzo in cui si svolgerà il cantiere e l’attività commerciale verrà sospesa.
I 21 ambulanti
Altro capitolo riguarda i 21 ambulanti, che trovano attualmente spazio nella galleria del Mercato coperto. Anche loro dovranno lasciare la collocazione attuale per fare posto al cantiere e potranno avvalersi di una nuova sistemazione. L’assegnazione del nuovo posteggio, come prevede la legge regionale 12 del 1999, deve avvenire “senza oneri per l’Amministrazione”. La localizzazione potrebbe essere nello stesso mercato, ma ciò non è possibile in quanto il Mercato coperto sarà appunto in ristrutturazione. L’alternativa è un’altra sede mercatale. L’ipotesi di assegnare 21 nuovi posteggi nelle piazze del centro storico è stata valutata e poi abbandonata, perché non sarebbero in grado di contenere altri 21 posti.
Sono state quindi proposte due soluzioni esterne al centro storico: l’area dell’ex Polveriera o aree mercatali della periferia. Per coloro che optino per una di queste due soluzioni, il Comune mette a disposizione 10mila euro a fondo perduto, come start up d’impresa. Anche per gli ambulanti, che volessero o no rientrare al Mercato coperto, sono previste comunque le medesime condizioni indicate per i negozi in sede fissa.
Questo per fare chiarezza su una vicenda che ha seguito i percorsi istituzionali e ha avuto diversi momenti di concertazione ufficiali, che hanno coinvolto direttamente gli operatori commerciali del Mercato coperto. Quanto previsto dalla legge è stato rispettato.
“L’Amministrazione comunale, che intende proseguire nell’attuazione della riqualificazione del Mercato coperto, non ha certo mostrato insensibilità alle istanze degli esercenti – dice l’assessore alla Città storica e Attività produttive Mimmo Spadoni – proponendo possibilità di accordo, che presentano fra l’altro oneri non dovuti da parte dell’Amministrazione stessa. Continuiamo a confrontarci, ma solo sulla base di presupposti ragionevoli, come abbiamo fatto da oltre un anno a questa parte, esponendo in tutte le sedi le nostre intenzioni. I tempi, però, non potranno protrarsi oltre la metà di dicembre, per garantire l’avvio del cantiere a marzo del 2008. Quello per il Mercato coperto è un progetto di qualità, che renderà ancora più attrattivo il nostro centro storico ed estenderà l’effetto città a una zona progressivamente marginale”.