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Reggio E.: Zona stazione, il Patto per convivenza, regole e responsabilità

“La città è un organismo vivente e, come per ogni organismo, quando una sua parte si indebolisce tutte le atre parti devono reagire per il rafforzamento complessivo. Vale per la riqualificazione e l’inclusione sociale della Zona stazione di Reggio, per la quale è compito di tutti assumersi responsabilità, con un salto culturale e una scelta di volontà precisi. Integrazione, sicurezza e rispetto delle regole sono i contenuti del Patto per la convivenza, le regole e la responsabilità fra Amministrazione comunale e residenti del quartiere, che sarà siglato all’inizio del prossimo anno, al termine di un percorso partecipativo”.

Lo ha detto l’assessore alla Coesione e sicurezza sociale Franco Corradini, presentando oggi il progetto per il Patto e gli altri interventi promossi dall’Amministrazione comunale in zona stazione. All’incontro con la stampa è intervenuta anche Marina Pirazzi, esperta di Progettazione partecipata con il metodo “Quadro logico” e docente alla Scuola di alti studi Sant’Anna di Pisa.
“Abbiamo in cantiere – ha aggiunto Corradini – la nuova stazione ferroviaria e la sua area, recuperiamo anche la vecchia stazione e il suo quartiere: tutto è Reggio, tutto deve essere parte di un’unica realtà sociale e territoriale, che richiede una progettualità sempre più integrata e omogenea. Ciò vale, in particolare, per la riqualificazione dell’area Reggiane, adiacente alla stazione: la realizzazione di quel progetto non potrà non essere in dialogo con il quartiere della stazione”.

Il quartiere intorno alla stazione ferroviaria di Reggio Emilia è stato attraversato da rilevanti fenomeni di trasformazione sociale, in particolare nell’ultimo decennio: in alcune delle strade della zona la popolazione composta da cittadini extracomunitari raggiunge in alcuni casi il 70%. Processi così forti e rapidi portano nuove problematicità sociali e di impatto con il tessuto civile preesistente. Da anni l’Amministrazione comunale lavora per una riqualificazione di questo quartiere, che tocca porzioni di tre Circoscrizioni (prima, sesta e settima) ricercando più alti livelli di integrazione, vivibilità e convivenza. Fondamentale per la “tenuta sociale” del quartiere è stato l’impegno di tanti cittadini e associazioni, primo tra tutti il Centro d’incontro Reggio Est.

L’Amministrazione comunale ha messo a punto un progetto strategico sull’area stazione, che si articola in varie direttrici d’intervento, dalla riqualificazione urbana a un più presente presidio della Polizia municipale, dai temi della prevenzione a quelli dell’educazione alla convivenza, dalla qualificazione della rete dei servizi all’individuazione di una serie di strumenti di monitoraggio e controllo della zona. In questo contesto, particolare rilevanza assume il Processo partecipativo che avrà inizio domenica prossima, 25 novembre, e che cercherà di coinvolgere tutti i possibili portatori di interesse, pubblici e privati, singoli cittadini e associazioni, presenti sul territorio al fine di definire assieme alcuni obiettivi di migliore qualità del vivere, su cui impegnarsi insieme. Altri incontri sono previsti nelle domeniche successive.
Ecco il calendario degli incontri:

– 25 novembre e 9 dicembre all’assessorato Coesione e sicurezza sociale (Galleria Santa Maria 1), dalle 10 alle 16, gli incontri per i residenti di via Eritrea e viale 4 Novembre.
– 2 e 16 dicembre al Centro d’incontro Reggio Est, dalle 17 alle 21, gli incontri per i residenti delle vie Turri e Paradisi.

“I gruppi – ha detto Marina Pirazzi – sono composti da circa 30 persone ciascuno, il 50 per cento dei partecipanti è straniero. Nel lavoro svolto in questi mesi sul territorio la partecipazione dei residenti è stata elevata e anche la partecipazione ai lavori conclusivi che inizieranno domenica è assai alta, al punto che si sono dovuti costituire due gruppi per zona del quartiere”.
Alla fine di questo percorso di partecipazione, si porrà la stipula di un Patto di convivenza, cioè un documento che individui obiettivi, tempi e disponibilità, sottoscrivendo il quale ognuno dei partecipanti si impegna direttamente a operare per il raggiungimento degli obiettivi e delle scelte insieme definite. Il documento sarà pronto in gennaio.

Il metodo di partecipazione
Il Quadro logico, utilizzato per i gruppi della zona stazione, è un metodo di progettazione elaborato per la prima volta alla fine degli anni Sessanta da un gruppo di esperti internazionali che cercavano un sistema per progettare in modo efficace, coerente e completo progetti complessi in campo sociale.
Uno dei problemi più significativi che si presentavano a coloro che elaboravano i progetti era che i problemi dei beneficiari non erano analizzati sufficientemente e i loro interessi non erano presi adeguatamente in considerazione. La soluzione fu trovata nel coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse nell’identificazione dei problemi dei beneficiari e delle loro cause sin dalle prime fasi della progettazione.
L’analisi dei problemi è fatta nel modo migliore dagli stakeholder, in seminari dove tutti coloro che hanno interessi in gioco – dai politici ai beneficiari e ai tecnici – partecipano, cosicché le diverse percezioni dei problemi diventano chiare a tutti. Contrariamente a quanto molti pensano, mettere insieme le persone che conoscono la situazione, spesso porta a un’analisi migliore di quella che potrebbe essere fatta da qualunque esperto da solo.
Proprio per la necessità di produrre un’analisi la più possibile esaustiva, il numero dei partecipanti ai seminari è ristretto a un massimo di 30 persone, tutte motivate a trovare soluzioni ai problemi identificati. La dimensione del seminario è la più adatta a favorire l’espressione delle idee di ciascuno, la loro presa in considerazione da parte dei presenti e la responsabilizzazione di tutti sulle decisioni prese.

Il seminario può durare da un minimo di un giorno ad un massimo di tre, ma va preceduto da un’accurata fase di preparazione nella quale i portatori di interessi sono individuati e preparati al lavoro da fare nei seminari.

















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