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Minacciano un ragazzino per farsi consegnare 30 euro: due studenti denunciati in provincia di Bologna

I Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena hanno denunciato un 18enne italiano e un 16enne tunisino per estorsione in concorso alla Procura della Repubblica di Bologna (Ordinaria e per i Minorenni). E’ successo nel pomeriggio del 19 settembre scorso, quando i Carabinieri sono stati informati da una mamma, italiana sulla cinquantina, che il figlio 12enne aveva subito un’estorsione all’interno di un centro culturale giovanile situato in Provincia di Bologna.

In particolare, la donna riferiva ai militari che verso le ore 16:00, il figlio 12enne, mentre si trovava in compagnia di un coetaneo, era stato avvicinato da due ragazzi più grandi che gli avevano chiesto 30 euro per evitare di essere picchiato da un ragazzo del Pilastro (Rione di Bologna). Alla risposta negativa del 12enne che non era in grado di soddisfare la loro richiesta perché senza soldi, i due soggetti si adiravano e si impossessavano della sua felpa. I due gli intimavano di andare a casa per prendere i 30 euro e fare immediato ritorno in loco dietro la minaccia che se non avesse obbedito, lo avrebbero picchiato unitamente al ragazzo del Pilastro. Il 12enne, impaurito, dopo essersi fatto prestare la bici da un altro amico che si trovava nei paraggi, si recava a casa e dopo aver prelevato i 30 euro dal salvadanaio, tornava al centro culturale giovanile, dove ad attenderlo c’erano i due ragazzi in attesa di ricevere la somma pretesa. Ricevuti i soldi, i due ragazzi si allontanavano senza restituire la felpa alla vittima.

Qualche ora dopo, la mamma del 12enne, venuta a conoscenza dei fatti, si presentava al centro culturale giovanile e dopo aver individuato i due presunti autori del fatto che si trovavano ancora in zona, chiamava i Carabinieri che, una volta giunti, procedevano all’identificazione di tutti i soggetti ed a ricostruire i fatti. In seguito, si accertava che i due ragazzi denunciati avevano utilizzato i 30 euro per comprarsi delle pizzette, delle birre e anche per effettuare delle scommesse sportive. Gli altri minorenni coinvolti nella vicenda non sono stati denunciati.

















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