A distanza di oltre vent’anni dall’importante intervento di restauro delle facciate e della copertura del Teatro Storchi, l’edificio presenta ora evidenti e diffusi segni di degradato. I tecnici hanno così deciso di dare il via ad una serie di lavori di consolidamento, di rinnovamento degli impianti, oltre ad un intervento di risanamento degli intonaci e di restauro delle cornici e di tutte le modanature che caratterizzano l’esterno.
La nuova campagna di interventi di restauro è iniziata nel 2004 con la messa a norma degli impianti elettrici, dell’impianto di diffusione sonora e la verifica di tutti sistemi di sicurezza.
Contemporaneamente è stato redatto il progetto di restauro edilizio, suddiviso in due stralci attuativi. Il primo stralcio, in fase di completamento, ha compreso il consolidamento del fabbricato, il risanamento delle lesioni esistenti e il restauro del fronte principale con il ripristino delle cromie originali. L’edificio, fin dalla sua costruzione, fu segnato da un sistema diffuso di lesioni. Le cause di tali lesioni sono da imputarsi esclusivamente al rapporto struttura-terreno, che si è manifestato con lo sprofondamento differenziato dei diversi corpi che costituiscono l’intero complesso, Il fenomeno dello sprofondamento, fortunatamente, è in graduale diminuzione, pur non essendo completamente spento.
L’intervento consiste nell’introduzione di un giunto nella muratura esterna del lato est, ha permesso di indirizzare le tensioni di trazione lungo una linea definita. E’ stato inoltre realizzato il restauro strutturale delle volte dei locali del ridotto, stendendo una maglia di fibre al carbonio, che consentirà una maggiore resistenza e una maggiore stabilità in fase di deformazione sismica. La “fessurazione” delle volte si è evidenziata infatti a seguito dei due terremoti del 1996 e del 2001.Il restauro dei fronti si è reso necessario a causa del degrado causato dal tempo, dagli agenti atmosferici e dagli inquinanti aero dispersi.
Il fabbricato presenta all’esterno una estesa decorazione con stucchi nei marcapiani, nelle balaustre, nelle finestre e colonne.E’ stata rimossa la parte bassa dell’intonaco e sostituita con un intonaco deumidificante, sono stati puliti gli stucchi e tutte le decorazioni della facciata principale.
Nel restauro del 1985 furono sostituiti gli intonaci in tutto il fabbricato, ma in corrispondenza delle cornici è stato possibile ritrovare una ricca stratigrafia di colori.Sono stati individuati colori più vivi di quelli attuali, sia per le pareti che per le decorazioni, dopo averli campionati e concordati con la soprintendenza sono stati riproposti: facciate di un giallo più vivo e cornici non grigie ma color cotto.
La pulizia delle parti stuccate ne ha messo in luce il “modellato a tutto tondo”, che una somma di interventi passati aveva quasi cancellato. Anche gli infissi e le finestre sono stati puliti e verniciati.
Il secondo stralcio, già in fase di accantieramento, riguarderà principalmente il completamento delle facciate e l’adeguamento degli ex uffici per ricavare un appartamento di custodia, come c’era in passato.
Infine è in previsione per il prossimo anno la sostituzione della parte meccanica di movimentazione del golfo mistico, ormai molto obsoleta.Il costo dell’intervento complessivamente ammonta a 1 milione 805 mila Euro.
Il teatro, di proprietà dell’Opera Pia Storchi, ora in concessione al Comune di Modena, dato in uso ad Emilia Romagna Teatro, è stato costruito a scopo benefico nel 1886 su disegno di Vincenzo Maestri per iniziativa di Gaetano Storchi ed è stato inaugurato nel 1889. L’edificio, pochi anni dopo la costruzione poi ancora nel 1932 ed infine nel 1985, è stato oggetto di numerosi interventi di restauro e rifunzionalizzazione, mantenendo sostanzialmente invariate le caratteristiche tipologiche, architettoniche e strutturali.
Dal 26 settembre 1967, su iniziativa della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, l’intero edificio è sottoposto a vincolo per il suo valore storico – artistico.