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Seconda Conferenza di pianificazione per il Psc di Reggio

Si è tenuta questa mattina, insieme a architetti, ingegneri, enti e associazioni del territorio reggiano, la seconda Conferenza di pianificazione organizzata dal Comune di Reggio Emilia per l’avvio dei lavori del Psc cittadino. Lavori che si concluderanno entro un anno, per diventare poi la base su cui orientare il Piano operativo comunale e il Regolamenti urbanistico edilizio.


La conferenza, che con il Psc dà il via a quella che il vicesindaco di Reggio Franco Ferretti ha definito una “nuova stagione urbanistica”, è stata occasione per illustrare e condividere con le principali realtà del territorio alcuni degli strumenti di lavoro e dei percorsi che hanno portato all’elaborazione del Psc: i percorsi di partecipazione cittadina, il quadro conoscitivo di riferimento, la Vas (valutazione ambientale strategica) come approccio basilare alla pianificazione territoriale.

“Abbiamo avviato un percorso impegnativo – ha detto l’assessore comunale all’urbanistica Ugo Ferrari in apertura dei lavori – che non riguarda solo il Psc, ma anche il regolamento edilizio ed urbanistico e il piano dei servizi, tre strumenti che intendiamo far dialogare e portare avanti congiuntamente. La partecipazione e la co-pianificazione sono elementi essenziali di questo processo di costruzione del Psc che abbiamo avviato nel 2005 coinvolgendo un ampio numero di soggetti del territorio attraverso laboratori e appositi gruppi di lavoro. La partecipazione è e deve essere sempre più un dato strutturale dei processi di governo del territorio in materia urbanistica ed edilizia. Il nuovo piano urbano costituisce infatti un’occasione straordinaria per coinvolgere la città in un progetto comune per il futuro. È su questa strada che intendiamo proseguire nel prossimo anno di lavoro, coinvolgendo la città, le circoscrizioni, le associazioni e tutti gli enti del territorio, dall’Arpa all’Ausl ai Comuni limitrofi”.

“La Vas (valutazione ambientale strategica) – ha detto Maria Rosa Vittadini, docente allo Iuav di Venezia – è un processo che accompagna tutto il processo di vita del piano, non è semplicemente un’analisi preventiva. Il piano si costruisce insieme attraverso un processo costante di monitoraggio e adattamento ai contesti in un’ottica di flessibilità che tiene conto che gli oggetti e le realtà su cui si interviene sono in fieri. Questa conferenza rappresenta il primo passo di un processo di condivisione e consolidamento degli obiettivi che apre un modo nuovo di costruire le decisioni.

Riguardo agli esiti di questo percorso e agli obiettivi emersi – ha concluso Vittadini – se il piano saprà essere coerente con le strategie e le azioni indicate si muoverà decisamente in direzione della sostenibilità”.

L’ingegnere Maria Sergio, dirigente del servizio Pianificazione e qualità urbana del Comune di Reggio ha illustrato il quadro conoscitivo sviluppato dal Comune per analizzare
il territorio cittadino.

“La città – ha detto Sergio – è stata divisa in 57 ambiti, rispetto ai quali sono stati indagati gli aspetti economici, ambientali e socio-demografici, gli insediamenti. Questo ci permette di comprendere meglio e più da vicino come si articola il territorio, capirne le esigenze e quindi poter intervenite in maniera puntuale. L’analisi ha permesso di evidenziare, ad esempio, che nelle ville e nelle frazioni di Reggio risiede il 36% della popolazione, a metà degli anni ’90 ci abitava solo il 18%, tanto che una frazione come Roncocesi negli ultimi anni è raddoppiata. Per quanto riguarda le frazioni, per le quali abbiamo lanciato in questi giorni un bando per la riqualificazione rivolto a giovani architetti e progettisti reggiani, è necessario lavorare sulla dispersione territoriale e sulla fragilità ambientale, cercando di restituire identità a questi luoghi”.

“Sono tre i sistemi in particolare – ha proseguito Elisa Iori del Servizio comunale pianificazione – che necessitano di interventi puntuali. Oltre alla frazioni, anche il sistema via Emilia per il quale occorre lavorare sulla ricostruzione del paesaggio e sui segni storici attraverso sia opere di riqualificazione ma anche azioni di alleggerimento del traffico. Sull’area nord della città, oggetto di cambiamenti molto veloci negli ultimi anni, in ragione della creazione di nuove infrastrutture e di nuovi insediamenti direzionali, bisogna lavorare per ricostruire un’identità e condizioni di qualità urbana”.

















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