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Gol, il Programma nazionale di occupabilità in Emilia-Romagna supera in nove mesi gli obiettivi dell’intero 2023

Oltre 60mila lavoratori fragili presi in carico e circa 30mila contratti attivati da gennaio a settembre

Sono quasi 30mila (29.326) le persone che nei primi nove mesi del 2023 hanno ottenuto un contratto di lavoro in Emilia-Romagna grazie a Gol, il programma nazionale di occupabilità: circa la metà (63.351, il 46,3%), di quelle prese “in carico” da almeno sei mesi. Il 72,2% (21.184) di loro ha firmato un contratto a tempo determinato di durata media di 5 mesi, il 6% invece è stata assunta a tempo indeterminato.

Si tratta di una platea di lavoratori con ammortizzatori sociali o che hanno altri strumenti di sostegno al reddito, giovani, donne, persone con disabilità, over 55, lavoratori e lavoratrici con redditi molto bassi e persone disoccupate da più di sei mesi.

Da gennaio a settembre già 63.351 persone hanno potuto contare su Gol, un numero che va ben oltre il target assegnato alla Regione che prevedeva 58.500 “prese in carico” entro il 31 dicembre 2023.

Complessivamente, sempre al 30 settembre in poco più di un anno dalla data di inizio del programma nazionale (luglio2022), sono oltre 100mila (106.555) le persone occupabili che sono state seguite da operatori ed esperti del mercato del lavoro, accreditati pubblici e privati.

Quattro le linee studiate per profilare le persone e aiutarle nella ricerca di un lavoro: immediatamente occupabili, che hanno bisogno di un aggiornamento o adeguamento del proprio profilo di competenze, che necessitano di una riqualificazione perché non possiedono professionalità spendibili e, infine, che hanno bisogno del sostegno di misure di politica attiva e di interventi di carattere sociosanitario.

Il 60,4% di chi ha avviato un percorso per approfondire le proprie competenze professionali e le esperienze lavorative è composto da donne (64.319). La cittadinanza prevalente è quella italiana (68,8%), seguita da quella extracomunitaria (29,6%) e comunitaria (1,6%).

Il 63,6% (67.486) della totalità delle persone prese in carico è stato valutato con un profilo compatibile con l’offerta di lavoro e quindi orientato al reinserimento lavorativo senza necessità di percorsi di formazione aggiuntivi. Per il 22,7% (24.179 persone) è stata individuata la necessità di un percorso di aggiornamento, attraverso una formazione di breve durata e di tipo professionalizzante. Per l’8,2% (8.765 persone) si è reso necessario invece un vero e proprio percorso di riqualificazione, con una formazione intensiva, mentre per il 5,7% (6.125) di lavoratori più vulnerabili è stata attivata la rete dei servizi territoriali, per rimuovere ostacoli e barriere al lavoro di natura personale o sociale.

Questi alcuni dei dati del monitoraggio presentati questa mattina in conferenza stampa dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e green economy, Lavoro e Formazione Vincenzo Colla e dalla direttrice dell’Agenzia regionale per il Lavoro, Paola Cicognani.

“Nel primo semestre dell’anno le assunzioni in questa regione sono aumentate di quasi 22mila unità, nonostante la situazione difficile creata da un mutato scenario internazionale dovuto ai conflitti in corso e dal maltempo di maggio, con le frane e l’alluvione in Romagna- afferma Colla-. I dati economici ci dicono che l’Emilia-Romagna comunque cresce, mostrando una forte resilienza: cresce l’export e cresce l’occupazione. Come Regione stiamo posizionando molti bandi Fesr e Fse in questa fase, per non perdere occasioni di investimento e alimentare una crescita anche per il 2024, creando così tenuta occupazionale e nuova buona occupazione”.

“Adesso vogliamo agire da un lato su un segmento alto di occupati- prosegue l’assessore- con la legge per attrarre e trattenere talenti, in sinergia con le nostre Università e la Rete Alta Tecnologia, dall’altro con il programma Gol stiamo allungando la mano per tenere nel sistema le figure più fragili. In pochi mesi nei centri per l’impiego e in rete con le agenzie per il lavoro abbiamo preso in carico più di 100mila persone. Oggi siamo in grado di accoglierle e accompagnarle soggettivamente molto di più rispetto al passato verso soluzioni dignitose. Sappiamo- chiude- che è in questa fascia che si annidano la precarietà, gli stipendi bassi, la discontinuità, la frammentazione e stiamo lavorando, pubblico e privato accreditato insieme, per non lasciare indietro nessuno”.

Il Programma Gol realizza una delle ‘missioni’ del Pnrr, quella che prevede la riforma delle politiche attive del lavoro, ed è finanziato con 4,4 miliardi di euro, oltre a 500 milioni di euro da React-Eu. Per la sua concreta attuazione, l’Emilia-Romagna aveva avuto una prima dotazione di 55 milioni di euro l’anno, salita con il secondo e ultimo decreto di riparto nazionale a 70,2 milioni, proprio per aver raggiunto i target. La Regione ha deciso inoltre di co-finanziare con 17,2 milioni di risorse del Fondo sociale europeo ulteriori azioni di riqualificazione per aumentare le competenze delle persone.

L’Emilia-Romagna pubblicherà ogni mese sul sito dell’Agenzia per il Lavoro l’andamento del Programma Gol, un monitoraggio mese per mese fino a fine 2025 con i risultati raggiunti in evidenza.

















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