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Clacs Cisl: ‘cresce l’inquietudine degli ambulanti senza piazza’ a Bologna

“Il nuovo regolamento e piano delle aree, dei mercati e delle fiere del Comune di Bologna penalizza gli ambulanti, che temono di trovarsi senza reddito”. Così Eugenio Romagnoli, responsabile regionale del Clacs (Coordinamento lavoratori autonomi del commercio e dei servizi) Cisl, il sindacato che tutela i lavoratori ambulanti (autonomi con partita iva).

Per Romagnoli, il nuovo regolamento, in vigore da meno di un mese (dal 27/10/07), “è negativo”, in quanto prevede che un operatore del commercio ambulante possa vedere spostata la propria attività da un luogo all’altro, secondo criteri considerati di ‘pubblica utilità’, come se i proventi di tale attività non fossero determinanti.
E “senza concertazione né coinvolgimento di chi lavora nel settore –denuncia l’esponente Clacs- , autorizzando alcuni e negando ad altri. Per gli uni giustificando la deroga in quanto componenti di associazioni e per gli altri applicando la normativa perché ‘sono singoli’”.
Inoltre, per Romagnoli, se il regolamento da un lato accoglie le priorità di dare ordine e disciplinare un settore, dall’altro dimentica il ruolo fondamentale dei protagonisti del settore, sotto il profilo sociale, culturale, economico e strategico, mentre la concertazione diviene uno specchietto per le allodole, in quanto gli eventuali accordi e patti territoriali sono cornice fittizia di scelte demandate in toto all’ente locale.

Da qui il dito puntato di Clacs Cisl contro giunta e sindaco che “amministrano la cosa pubblica senza una reale regia di fondo, che tuteli gli interessi di tutti e non solo di alcuni con il rischio di porre famiglie all’improvviso senza reddito e con strade e piazze svuotate di parte del loro patrimonio”.

“Invece –insiste Eugenio Romagnoli- va riconosciuto il ruolo determinante, nell’economia e nella cultura locale e nazionale, del commercio ambulante e la dignità dei suoi operatori”.
Infine, Clacs Cisl rivendica da anni che il piccolo commercio, le attività ambulanti, come quelle dei giostrai e dei chioschisti, “possono garantire una migliore prevenzione del territorio. Ma non ci stanno a sentire” –lamenta Romagnoli- ricordando che solo nell’ultimo anno il sindacato ha fatto ‘proposte a costo zero’ in questo senso. A cominciare da una presenza costante di commercio ambulante in piazza del Commercio su area pubblica o in piazza Verdi, quale “deterrente ad una delinquenza di disordine, spaccio e sporcizia permanente”.

















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