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Brasimone, newcleo racconta il progetto che porterà sul territorio 50 milioni di euro di investimenti in ricerca e sviluppo

I progetti di innovazione, ricerca e servizi per una nuova attrattività dell’Appennino, che gravitano attorno al centro Enea del Brasimone, sono stati presentanti alla cittadinanza in un incontro pubblico molto partecipato, giovedì 26 ottobre al Teatro di Castiglione dei Pepoli. Un centinaio di persone sono intervenute per conoscere, dalla viva voce degli amministratori della Città metropolitana di Bologna, dell’Unione Appennino bolognese e dei Comuni dell’ambito, quali saranno le nuove infrastrutture e i servizi immateriali previsti dal Progetto “Centro di Ricerca ENEA Brasimone: Per una maggiore attrattività dell’Appennino”, inserito nel quadro del Piano Urbano Integrato “Rete Metropolitana per la Conoscenza. La Grande Bologna”.

“Un progetto strategico, che può contare su 12 milioni di investimento pubblico, con interventi importanti per la rigenerazione e la valorizzazione dell’ambito territoriale del Brasimone, i cui effetti saranno percepibili nel più ampio contesto della montagna bolognese. – ha spiegato Maurizio Fabbri, consigliere metropolitano delegato alle Politiche per l’Appennino bolognese e sindaco di Castiglione dei Pepoli – Il piano rappresenta infatti un’opportunità per rafforzare il sistema infrastrutturale di quella porzione di Appennino, accrescere l’attrattività e rinsaldare i rapporti sinergici tra l’eccellenza scientifica del Centro Enea Brasimone e il contesto territoriale complessivo”.

Durante l’incontro è stato presentato il progetto BIS, Bologna Innovation Square, per il polo del Brasimone, “una piattaforma di servizi per cittadini e imprese finalizzata a rafforzare l’attrazione di nuove imprese, l’arrivo di nuovi residenti, l’innovazione e la transizione ecologica del tessuto imprenditoriale esistente – ha spiegato Rosa Grimaldi, delegata alla Promozione economica e attrattività internazionale di Comune e Città metropolitana di Bologna – Sul territorio nascerà uno sportello imprenditorialità, per identificare nuove idee imprenditoriali, start-up, e aiutarle nello sviluppo di un piano di business. Apriremo anche uno sportello green per dare informazioni, contatti e opportunità alle imprese che vogliono lavorare sulla transizione ecologica. A breve su questo tema ci saranno due webinar per coinvolgere le imprese del territorio”.

Presente all’incontro pubblico anche Elisabeth Rizzotti, cofondatrice di newcleo, società che porterà al Brasimone un investimento di 50 milioni di euro in 10 anni in ricerca e sviluppo al servizio della progettazione di un reattore nucleare di quarta generazione veloce raffreddato al piombo, che utilizzi come combustibile ciò che attualmente viene scartato dai reattori odierni, in partnership con Enea. “newcleo nasce nel 2021 in Inghilterra, ma da subito apre una sede anche in Italia, dove viene sviluppata tutta la ricerca, e successivamente in Francia – spiega Rizzotti – Dal 1987 l’Italia ha abbandonato la produzione di energia da nucleare, ma questo non ci impedisce di fare ricerca e sviluppo nel nostro Paese di origine, dove ci sono le più grandi competenze al mondo sul nucleare, come quelle di Enea al centro del Brasimone per i sistemi di raffreddamento a piombo”. 

L’investimento di newcleo porterà con sé l’assunzione di una trentina di ricercatori. Anche queste nuove assunzioni sono funzionali alla rivitalizzazione del territorio. “Vogliamo che a fine giornata i nostri ricercatori abbiano il desiderio di rimanere sul territorio, per questo dobbiamo creare un ambiente che invogli a rimanere”, continua Rizzotti. Seguendo questa visione newcleo ha inoltre deciso di acquistare l’ex hotel Pellicciari, che ha chiuso dopo la pandemia. “Abbiamo ricevuto le autorizzazioni per trasformare l’hotel in una residenza per i nostri ricercatori che lavoreranno con noi. – spiega ancora Rizzotti – Permettere loro di avere un appartamento e spazi comuni, può contribuire a creare un centro di attività che va oltre la presenza per motivi di lavoro”. 

Ha concluso l’incontro il sindaco metropolitano Matteo Lepore. “Siamo convinti che Bologna città della conoscenza, tecnologia e innovazione non si debba basare solo sul capoluogo, ma possa coinvolgere tutto il territorio metropolitano, in particolare l’appennino e la montagna – ha commentato il Sindaco – Il nostro territorio da sempre è patria per il settore manifatturiero, ma investire sull’innovazione e sulle nuove tecnologie non è in contrasto con questo, anzi, le competenze che richiamiamo a Bologna sono importanti per entrambi i settori. A Bologna si può trovare quel vantaggio a investire che in altri territori non si trova. Abbiamo scelto la nostra missione: coltivare una rete metropolitana della conoscenza attraverso la riqualificazione spazi dismessi e centri di ricerca. Abbiamo deciso di farlo in quattro luoghi, due in Appennino, Bologna e Imola, in discontinuità con un passato dove si distribuivano le risorse a pioggia, convinti che questo possa comunque dare opportunità a tutta l’area metropolitana. A Bologna troviamo una sfida da vincere per tutto il Paese. I tanti investimenti internazionali che stanno arrivando sul nostro territorio lo dimostrano. Questo è ciò in cui noi Amministratori crediamo e stiamo facendo: chiediamo ai cittadini di crederci insieme a noi”.

















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