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Analisi Lapam Confartigianato su fiorai e imprese floricoltura

A Reggio Emilia 137 attività, -53,4% rispetto al 2013. A Modena 162 attività, -17,4%. «Contrastare l’abusivismo e formare i giovani»

«Abusivismo e difficoltà nel reperire personale specializzato restano i problemi principali che affliggono le imprese del nostro settore. Dobbiamo agire concretamente per mitigare l’effetto e invertire un trend negativo, che vede una diminuzione di queste attività sul territorio locale».

Lapam Confartigianato pone l’attenzione sul settore grazie all’ufficio studi associativo che ha svolto un’analisi sui vivai e sulle imprese della floricoltura presenti sul territorio di Reggio Emilia e Modena e provincia. All’indomani della Festa di Ognissanti, ricorrenza che per tradizione vede le imprese del comparto registrare un’impennata nell’afflusso di clienti, l’associazione ha elaborato un’indagine sulle attività del settore nell’area.

Nel reggiano, come emerge dall’analisi, al primo semestre del 2023 si contano 42 imprese attive nella coltivazione di fiori e 95 attività di fiorai (commercio al dettaglio di fiore e piante). Rispetto a 10 anni fa, il numero di imprese della floricoltura in provincia di Reggio Emilia è diminuito del 27,6%, par a un calo di 16 imprese. Se confrontiamo il numero di negozi di fiori presenti sul territorio al primo semestre 2023 con lo stesso periodo del 2013, si scopre che in questi anni si è assistito a una diminuzione del 25,8%, ossia 33 imprese in meno.

Nel modenese, invece, al primo semestre del 2023 si contano 39 imprese attive nella coltivazione di fiori e 123 attività di fiorai (commercio al dettaglio di fiore e piante). Rispetto a 10 anni fa, il numero di imprese della floricoltura in provincia di Modena è rimasto invariato. Ma se confrontiamo il numero di negozi di fiori presenti sul territorio al primo semestre 2023 con lo stesso periodo del 2013, si scopre che in questi anni si è assistito a una netta diminuzione, pari al 17,4%, ossia 26 imprese in meno.

«Questi dati devono essere ben approfonditi – concludono dall’associazione – per capire come invertire la tendenza e cercare di ridare slancio a un settore importante per il territorio. La natura è sinonimo di libertà, pace e tranquillità. Amare la natura e le meraviglie che sa creare significa saper apprezzare il pianeta e saperlo rispettare. È per questo motivo che credo sia fortemente necessario formare anche i ragazzi per avvicinarli a questo mondo. Occorre valorizzare il settore partendo dagli istituti scolastici. In questo modo riusciremmo anche a colmare quel gap tra domanda e offerta di lavoro che ci impedisce di avere in azienda figure professionali qualificate. Come Lapam Confartigianato abbiamo alcune proposte in cantiere, come quella di accompagnare i giovani all’interno delle nostre attività per sensibilizzarli a questo mondo. Solamente in questo modo possiamo tutelare un settore che ha a che fare con le bellezze che solo questo pianeta riesce a garantirci».

















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