mercoledì, 11 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaModena ricorda Alfeo Corassori, Sindaco della ricostruzione





Modena ricorda Alfeo Corassori, Sindaco della ricostruzione

“Alfeo Corassori guidò Modena nel passaggio dalla dittatura alla libertà, diresse la ricostruzione materiale e morale dopo la guerra e gettò le basi dello sviluppo economico e civile della città. La sua eredità è ancora qui e il suo esempio deve guidarci anche per il futuro”.

Con queste parole il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ricorda il primo sindaco della Modena libera e democratica, di cui oggi, lunedì 27 novembre, ricorrono i 58 anni dalla morte. “Fu un uomo di grande cuore – continua Muzzarelli – e di grande intelligenza politica, di una politica che sapeva guardare avanti e non indietro; una politica fatta di valori forti e una grande visione del futuro. I valori di Corassori erano l’uguaglianza, la libertà e la solidarietà, per una comunità aperta, accogliente e unita. Sono i valori che ci devono guidare anche per l’oggi e per il domani”.

Alfeo Corassori nasce a Campagnola di Reggio Emilia il 3 novembre 1903. Figlio di contadini, si trasferisce a Carpi dove lavora nei campi come bracciante e svolge attività politica sin da giovanissimo. Sedicenne si iscrive alla federazione giovanile socialista, ma già nel 1921 aderisce al neonato Partito comunista d’Italia, fondando la Federazione modenese insieme a uno sparuto gruppo di militanti. Perseguitato e condannato più volte al carcere e al confino dal Tribunale Speciale, dopo l’8 settembre 1943 è tra gli organizzatori del movimento partigiano modenese e fa parte del triumvirato insurrezionale emiliano. Finita la guerra viene nominato sindaco di Modena dal Cln, il Comitato di liberazione nazionale, e confermato alla guida del Comune con le prime elezioni democratiche del 1946. Eletto in Assemblea Costituente il 2 giugno 1946, rinuncia all’incarico per dedicarsi pienamente all’attività di sindaco sino alle sue dimissioni nel 1962. Muore il 27 novembre 1965.
Durante i diciassette anni nei quali Corassori è sindaco di Modena, la città si lascia alle spalle le ferite e i segni della guerra e cambia il suo volto urbanistico e sociale. Il primo mandato amministrativo dal 1946 al 1951 è caratterizzato dalla fase dell’uscita conflitto con il Piano della ricostruzione della città elaborato nel 1947. Il Comune guidato da giunte di socialisti e comunisti affronta i problemi più urgenti in una città segnata dai bombardamenti e dalla riconversione postbellica: la carenza di alloggi (con circa 10mila senzatetto) e quella di lavoro (oltre 50mila i disoccupati sono rilevati a Modena tra 1948 e 1949). Viene istituito l’Ente comunale di assistenza per sostenere gli indigenti. Lo spirito di solidarietà è diffuso e non ha confini locali o regionali.
Tra il secondo e il terzo mandato, 1951/56 e 1956/60, grazie all’opera delle giunte guidate da Corassori, la città, che vede crescere la sua popolazione di 30mila unità arrivando a circa 140mila abitanti, vive una significativa trasformazione economica, sociale ed urbanistica: viene inaugurato il nuovo Mercato Bestiame nel 1951 e avviata la costruzione del nuovo Policlinico a metà del decennio, realizzate opere di edilizia scolastica e civile, ristrutturati i trasporti pubblici da tranviari a filoviari, sviluppati servizi pubblici e realizzati investimenti in infrastrutture e fonti energetiche, con la costituzione di due consorzi provinciali (uno per la viabilità e uno per la distribuzione del gas metano), ampliata la viabilità della città e realizzate aree attrezzate con la nascita dei primi villaggi artigiani, costruita una nuova scuola provinciale destinata a fornire quadri e figure tecniche alle imprese locali, progettate le prime politiche sociali ed educative, promosse politiche per la casa e delineato il primo Prg, il Piano regolatore generale modificato e approvato poi definitivamente nel 1965.

















Ultime notizie