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Filt Cgil in merito alla riduzione delle linee degli autobus di Modena

La riduzione programmata di 103 corse (6% del totale) delle linee degli autobus di Modena disposta da Seta a partire da questa mattina è un altro dei tanti segnali di ridimensionamento della qualità e della quantità del servizio di trasporto pubblico rivolto ai cittadini, paragonabile ai periodici ridimensionamenti degli altri servizi pubblici, da quello sanitario a quello scolastico, per arrivare fino a quello della pubblica sicurezza.

Il gestore del servizio, Seta, rassicura che si tratta di una misura temporanea, legata all’incremento delle assenze del personale per le malattie stagionali, ma è noto che questo problema si è aggiunto alla precedente carenza strutturale di autisti, tanto che non è stato ancora indicato il termine della sospensione programmata delle corse. A questo proposito Filt Cgil smentisce il proprio coinvolgimento in accordi sindacali sulla gestione dei tagli delle corse.

Tuttavia, come ribadito in più occasioni dalla Filt/Cgil, il vero problema strutturale è il continuo calo dei finanziamenti pubblici.

Il settore del trasporto pubblico, che dovrebbe garantire la mobilità di tutti i cittadini a prezzi accessibili grazie ai finanziamenti del Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, è colpito, come gli altri settori pubblici, da un drastico calo dei finanziamenti confermato dalla Legge di Bilancio 2024. Ed è proprio contro la manovra che Cgil e Uil si sono mobilitate nelle scorse settimane.

Nel corso degli anni i gestori dei servizi hanno dovuto limare i costi, tanto che gli effetti si sono scaricati sulla qualità del lavoro: sub-affidamenti a società terze, personale ridotto ai minimi termini, retribuzioni non più adeguate rispetto all’impegno sui turni più disagiati. La fuga degli autisti dalle aziende di trasporto pubblico ha ragioni simili alla fuga dei sanitari dalle strutture ospedaliere pubbliche: attività molto impegnative, con molta responsabilità e con retribuzioni non adeguate. Il settore è quindi finito in una fascia professionalmente non più attrattiva.

I cittadini che utilizzano i mezzi pubblici ci rimettono due volte: da una parte la tassazione sul lavoro dipendente e le pensioni continua ad essere elevata, dall’altra i servizi che vengono comunque ridotti. Questa strategia di abbandono del ruolo pubblico sta allontanando il Paese dall’Europa e si allontana sempre più il progetto di una città dove i cittadini si muovono prevalentemente con mezzi pubblici, a basso costo e a basso impatto ambientale.

 

 

 

















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