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Crisi La Perla di Bologna, oggi in Regione le lavoratrici dello storico marchio di abbigliamento intimo

“Occorre accelerare, i tempi stringono. Occorre che le procedure giudiziarie, quella inglese e quella italiana, possano dialogare e confrontarsi. Solo così si potrà arrivare a una soluzione chiara per la vendita del marchio storico de La Perla unitamente a un progetto industriale che guardi al futuro e abbia come cuore produttivo lo stabilimento di Bologna. Così si difende concretamente il Made in Italy, qui rappresentato da un pezzo di storia della moda italiana lungo 70 anni”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che questa mattina in viale Aldo Moro ha incontrato, assieme all’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, una delegazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento bolognese dello storico marchio di lingerie di lusso.

Vicenda che ora si muove sul filo sottile di un doppio fallimento transfrontaliero con procedure avviate anche dalla giustizia londinese. La proprietà del Gruppo La Perla è nelle mani del finanziere tedesco Lars Windhorst, che controlla il Fondo olandese Tennor, con sede a Londra.

L’assessore Colla ha aggiunto che la Regione “condivide le scelte fatte dalle organizzazioni sindacali e dalle Rsu che hanno portato alla via giudiziaria, e lavorerà per avviare già dopo la pausa natalizia un rapido confronto sugli ammortizzatori sociali con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, così da poter affrontare il tema delle retribuzioni, con stipendi assenti da quasi quattro mesi. Al contempo chiederemo un nuovo incontro urgente al ministero delle Imprese prima della prossima udienza”.

L’appuntamento a una settimana dal provvedimento del Tribunale di Bologna, che ha nominato due custodi, Luca Mandrioli e Andrea Monari e sequestrato il marchio, detenuto a Londra, dell’azienda produttrice di lingerie bolognese, per traghettarla in una fase di transizione, in attesa che il giudice si esprima su un’eventuale apertura di amministrazione straordinaria. Il giudice Maurizio Atzori, su richiesta del ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha fissato per il 19 gennaio la prossima udienza.

 

















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