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“Ferite a morte” domenica 14 gennaio al Teatro Herberia di Rubiera

A seguito della grande risonanza che l’uccisione di Giulia Cecchettin, avvenuta l’11 novembre 2023, in prossimità della ricorrenza della Giornata Internazionale contro la violenza alle donne (25 novembre), si è determinata la necessità di mantenere alta l’attenzione sul tragico fenomeno dei femminicidi e della violenza di genere, al fine di arginare il più possibile il fenomeno, “facendo rumore” per promuovere un profondo mutamento culturale sia a livello collettivo che individuale.

Per questo motivo il Comune di Rubiera, che già in occasione del 25 novembre ha proposto una nutrita serie di iniziative, come l’intitolazione della Sala Civica alla figura simbolo di Artemisia Gentileschi, ha deciso di proseguire organizzando per domenica 14 gennaio alle ore 17 un evento dedicato al tema dei femminicidi.
Ferite a morte“, è il titolo del reading con accompagnamento musicale che la compagnia teatrale mantovana “I Gotturni” presenterà sul palco del Teatro Herberia a Rubiera.

Lo spettacolo si basa sull’omonima opera letteraria di Serena Dandini, che così lo descrive: “Ferite a morte nasce dal desiderio di raccontare le vittime di femminicidio. Ho letto decine di storie vere e ho immaginato un paradiso popolato da queste donne e dalla loro energia vitale. Sono mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza. Così mi sono chiesta: ‘E se le vittime potessero parlare?’ Volevo che fossero libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione, nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi. Desideravo farle rinascere con la libertà della scrittura e trasformarle da corpi da vivisezionare in donne vere, con sentimenti e risentimenti, ma anche, se è possibile, con l’ironia, l’ingenuità e la forza sbiadite nei necrologi ufficiali. Donne ancora piene di vita, insomma. ‘Ferite a morte’ vuole dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi. Tutti i monologhi di ‘Ferite a morte’ ci parlano dei delitti annunciati, degli omicidi di donne da parte degli uomini che avrebbero dovuto amarle e proteggerle. Non a caso i colpevoli sono spesso mariti, fidanzati o ex, una strage familiare che, con un’impressionante cadenza, continua tristemente a riempire le pagine della nostra cronaca quotidiana. Dietro le persiane chiuse delle case italiane si nasconde una sofferenza silenziosa e l’omicidio è solo la punta di un iceberg di un percorso di soprusi e dolore che risponde al nome di violenza domestica. Per questo pensiamo che non bisogna smettere di parlarne e cercare, anche attraverso il teatro, di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica””.

Nella versione offerta da “i Gotturni”, alle letture si alternano esecuzioni di canzoni “al femminile”.
Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, viene proposto nella convinzione, spiega il Comune di Rubiera, che “si debba continuare a fare rumore” e, per questo motivo, prima dello stesso, parleranno le volontarie dell’Associazione NonDaSola, che si pongono come obiettivo quello dicambiare la cultura che legittima e giustifica la violenza alle donne costruendo una nuova dimensione del rapporto fra i sessi, valorizzando la forza, l’autonomia, la soggettività femminile anche attraverso la costruzione di forme e luoghi di solidarietà fra donne di diversa provenienza, nazionalità, cultura“, e che a Reggio Emilia gestiscono anche un centro antiviolenza.

















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