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Caos trasporto pubblico, Cisl incalza: “Cosa fa l’agenzia che dovrebbe controllare Seta?”

“La situazione di Seta e del trasporto pubblico è incandescente e non ci limiteremo a sottolineare che Cisl lo sta denunciando e, soprattutto, documentando con tutta la forza che abbiamo. C’è un nuovo presidente, può aprire un nuovo corso chiudendo la brutta parentesi di una società pubblica con così poca trasparenza nei confronti dei suoi autisti e del suo tesoro più grande: i cittadini che pagano il biglietto”.

Così Rosamaria Papaleo, segretaria generale di Cisl Emilia Centrale, interviene sulla nuova ondata di disservizi nel trasporto pubblico locale, causati dalla mancanza di autisti, a cominciare da quelli che se ne sono andati sbattendo la porta, stanchi di essere sottopagati e sottoposti a condizioni di lavoro un passo oltre l’infernale.

 

NON PARLA CHI DOVREBBE CONTROLLARE

“In tutto questo, però, abbiamo un’altra domanda: a Reggio la situazione è anche più grave che a Modena. E qui a Reggio c’è un’Agenzia per la Mobilità di proprietà degli Enti locali e della Provincia che ha il compito di controllare la qualità del servizio. Vorremmo conoscere cosa sta facendo questo importante controllore. Non vuole parlare con noi? Pubblichi i procedimenti che, eventualmente, ha deciso di aprire. Il servizio è pagato dai cittadini, i cittadini devono sapere”, chiede Papaleo.
Circa un mese fa la segretaria generale della Cisl aveva scritto una lettera aperta alla politica reggiana, che ha prodotto interrogazioni parlamentari, prese di posizione e una quantità consistente di contatti e richieste di informazione.
“La politica ha una sua quota di responsabilità, nel momento in cui decide o non decide di prendere una posizione forte. C’è però un soggetto tecnico, l’Agenzia per la Mobilità a Reggio, che è come un convitato di pietra: dovrebbe controllare e non parla – prosegue la segretaria generale Cisl –. Non ha parlato nemmeno quando siamo stati costretti a ricorrere all’Ispettorato del Lavoro per ottenere i dati sugli straordinari massacranti cui Seta sottopone il suo personale. La richiesta era rivolta anche all’Agenzia per la Mobilità, ma nulla è dato sapere. E anche qui ci poniamo un tema grosso così di trasparenza, parola che si trova ogni due per tre sul sito dell’Agenzia”.

 

CHI È E COSA FA L’AGENZIA
L’Agenzia ha come compito principe quello di “garantire ai cittadini del territorio il miglior servizio di trasporto pubblico locale” di ascoltare “le esigenze di mobilità dei cittadini e dei loro rappresentanti”. Una mission che va esercitata con compiti molto precisi, descritti in modo chiaro dallo Statuto che prevede, ad esempio, “il controllo operativo, tecnico e gestionale sulla conduzione e sull’effettuazione del servizio da parte dei soggetti gestori”.

 

I DIRITTI (NON RISPETTATI) DEI VIAGGIATORI, RISCHIO PIOGGIA DI RICHIESTE RIMBORSI
Proprio sul sito dell’Agenzia chiunque può leggere la sezione dedicata alla Carta dei Servizi, che rimanda al sito di Seta e disciplina i diritti (e i doveri) di chi viaggia sui bus e sulle corriere Seta. I reggiani che pagano il biglietto hanno diritto a “usufruire di un servizio regolare e puntuale”. Le montagne di articoli che escono ogni giorno dovrebbero dimostrare che non è così. Ancora: i cittadini hanno diritto a “viaggiare in un ambiente pulito e confortevole”. Le folle di pendolari e studenti alle fermate, esasperati alla ricerca di un bus, sono una situazione di comfort? Gli insulti e le violenze subiti dagli autisti da parte di persone coi nervi a fior di pelle sono comfort?
L’elenco potrebbe essere lunghissimo e Seta dovrebbe avere ben chiaro che c’è il rischio consistente di una pioggia di richieste di indennizzi, dato che la Carta dei Servizi prevede che debba pagare “un rimborso qualora si verifichino ritardi o interruzioni/irregolarità di servizio imputabili all’azienda”.

















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