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Fondo Fsc e Fondi aggiuntivi PNRR, Pieri (Cisl ER): direzione giusta, ma per famiglie e imprese servono tempi certi

Si va nella direzione giusta, quella condivisa e indacata dal Patto per il lavoro e per il clima. I seicento milioni di euro di investimenti garantiti dal nuovo accordo sul Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, sottoscritto questa mattina nella sede della Regione tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, possono rappresentare una base solida su cui sviluppare e consolidare interventi fondamentali su ambiente, mobilità, rigenerazione urbana e stop consumo di suolo, montagna e aree interne, giovani e sport.

Così come vanno nella direzione giusta i fondi aggiuntivi di 1,2  miliardi stanziati dal PNRR per la ricostruzione dell’Emilia-Romagna post alluvione. Tra il 2024 e il 2025, con questi ulteriori 1,2 mld di fondi aggiuntivi, saranno oltre 2 miliardi i fondi a disposizione per i territori alluvionati, ed è evidente che con tante risorse disponibili sarà indispensabile adottare tutte le misure possibili per scongiurare il rischio di infiltrazioni mafiose e malaffare. Per questo occorrerà avere un occhio sempre vigile sulla legalità, tenendo sempre alta la guardia e rispettando con dedizione e puntualità le intese sottoscritte.

Dunque, due passi importanti per la nostra regione che porteranno ingenti risorse e richiederanno quella collaborazione e quel dialogo che fin dal primo momento avevamo indicato come la via maestra da seguire con fermezza. Ora è tempo di mettere al bando qualsiasi polemica e continuare a lavorare a testa bassa per ripristinare una giusta crescita e garantire una celere e ragionata ricostruzione, ma per fare questo, per ricreare una necessaria comunione d’intenti, è anche indispensabile aggirare pastoie burocratiche e ritardi per assicurare rimborsi in tempi certi a famiglie e imprese. E’ urgente, ad esempio, semplificare le procedure dei rimborsi dei danni includendo pure i beni mobili, che oggi si possono rendicontare ma non vengono ancora rimborsati”.

 

















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