Si inaugura oggi, alle 17.30 presso la Galleria d’Arte Moderna di via C. Battisti a Sassuolo, la mostra personale Guido Roveri: fra pittura e poesia.
Si tratta di una trentina di quadri, realizzati negli ultimi anni, e di una decina di poesie, dichiaratamente autobiografiche.
Il momento dell’inaugurazione offrirà l’occasione di incontrare l’artista e di assistere alla lettura di alcune poesie. Interverrà l’Assessore alla Cultura Francesco Genitoni.
Guido Roveri è nato a Magnacavallo (MN) il 28 febbraio 1925. Ha la licenza elementare. Autodidatta, inizia la sua avventura creativa nei primi anni sessanta. “Erano i tempi delle mitiche estemporanee” ricorda l’artista “e la mia formazione viene da lì, da quella che io chiamo una grande accademia: l’estemporanea. Mi ha subito affascinato quel vivere alla zingara, sempre in presa diretta col paesaggio, su e giù per contrade diverse con la mia cassettina di colori piena di capolavori che non volevano mai venire fuori…”. E’ una pittura vicina alle cose, mai lontana dall’esperienza quotidiana e che vuole farsi testimone del tempo che passa e dei mutamenti del paesaggio, del degrado ambientale provocato dall’uomo e dalla società tecnologica. Se da un lato non viene mai a mancare il legame con l’esperienza empirica, è però anche vero, come scrive Michele Fuoco, che l’artista ama sottoporre l’immagine “ad un processo di reinvenzione, di vivacità e mobilità, di gioco combinatorio con digressioni fantasiose”.
Dai primi anni novanta Roveri scopre il collage ed approda così ad un linguaggio che supera i limiti della pittura e si avvale di figure recuperate da giornali e manifesti pubblicitari e manipolate a fini espressivi. “E’ esaltante, coinvolgente, un gioco, la sfida di superare i limiti del mezzo, trasgredire, sconvolgere il concetto tradizionale dell’Arte…”: così l’artista ha recentemente raccontato l’esperienza del collage.
Negli ultimi anni l’ispirazione artistica di Roveri si è realizzata anche nella poesia. Si tratta di una poesia dichiaratamente autobiografica, che per l’artista si pone come momento di sfogo e riflessione nei momenti di crisi.
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