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Sabato 2 marzo, all’Habitat di Soliera Silvia Ballestra racconta Joyce Lussu

Sabato 2 marzo, alle ore 17.30, all’Habitat di Soliera (via Berlinguer 201) sarà la scrittrice Silvia Ballestra, autrice del recente “La Sibilla. Vita di Joyce Lussu”, edito da Laterza, ad inaugurare sia la rassegna di incontri letterari “Soliera d’Autore” che le iniziative solieresi per la Festa della Donna 2024. L’incontro è a ingresso libero; l’autrice dialoga con Francesco Rossetti.

Finalista al premio Campiello 2023, vincitore del Premio Brancati 2023, il romanzo/memoir di Ballestra consegna una biografia intima, appassionata e coinvolgente di una donna della Resistenza che ha saputo attraversare, con fierezza, l’intero Novecento.
Poetessa, traduttrice, storica, partigiana, combattente: le definizioni non bastano a dar conto della grandezza di Lussu, moglie di Emilio, l’autore di “Un anno sull’altipiano”. Nata a Firenze nel 1912, Joyce è una donna che con le sue idee, la sua forza di volontà ha saputo rivoluzionare non solo la sua esistenza, ma anche quella di tanti giovani che hanno preso ispirazione dal suo esempio. Ballestra ne ripercorre da vicino la vita: i viaggi in Italia e in Europa, l’esperienza all’interno del movimento antifascista Giustizia e Libertà, gli incontri che la cambiano senza mai deviarne il cammino, testardamente orientato alla conquista della libertà, intesa non come privilegio individuale ma come bene sociale condiviso. L’attivismo di Lussu proseguirà anche nel dopoguerra, attraverso la parola e la scrittura, in particolare con la traduzione di autori le cui opere raccontano la lotta per la libertà in altri Paesi, come il poeta turco Nazim Hikmet o il politico e poeta angolano Agostinho Neto. Di una cosa Joyce è convinta: “un vero poeta non canta la rivoluzione, fa la rivoluzione cantando”.
Joyce sperimenta un altro tipo di militanza: quella che si fa con le parole, con la poesia. E, come storica, parteciperà al Sessantotto, alla liberazione sessuale degli anni Settanta, approfondirà le politiche belliche, analizzerà la guerra a distanza di anni con rigore scientifico: lavorerà costantemente con le parole, definendosi “scrittrice di complemento, non di professione”, avendo come unico obiettivo quello di arrivare al maggior numero di persone possibile.
Con la precisione di una storica e la dolcezza di un’amica, Silvia Ballestra accoglie la lezione di Joyce e ce ne fa dono.
Esordiente grazie a Pier Vittorio Tondelli, Ballestra è nata e cresciuta nelle Marche, si è laureata a Bologna e vive da anni a Milano. “Il compleanno dell’iguana” e “La guerra degli Antò” (trasposto al cinema da Riccardo Milani) sono tra i suoi maggiori successi.
Per maggiori informazioni: 059.568585, biblioteca@fondazionecampori.it

















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