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Termina domenica ‘Sciroppo di teatro’, il progetto di welfare culturale

Si conclude Sciroppo di teatro, il progetto di welfare culturale di ATER Fondazione: in 25 comuni dell’Emilia-Romagna i bambini e le bambine dai 3 agli 11 anni insieme ai loro accompagnatori si sono recati negli spazi teatrali con un voucher fornito dai pediatri che operano nei comuni coinvolti e in quelli limitrofi.  Il progetto Sciroppo di teatro è nato da un’idea di Silvano Antonelli, direttore della compagnia teatrale Stilema di Torino, con la consulenza di Alessandro Volta, direttore del Programma Materno-infantile Ausl Reggio Emilia.

Nel modenese, Sciroppo di Teatro ’24 si conclude con due appuntamenti tutti nel prossimo fine settimana: domenica 07 aprile al Cinema Teatro Walter Mac Mazzieri di Pavullo nel Frignano alle ore 16.30 arriva “CraCrà Punk” della Compagnia Fontemaggiore Teatro mentre al Cinema Teatro Comunale di Bomporto alle ore 17 va in scena “Ferdinando il toro, i Fiori e il Calabrone” della Compagnia Tanti Così Progetti.

 

CRACRA’ PUNK

con Marco Lucci; burattini e scene di Marco Lucci e Sig. Formicola; costumi di Marco Mesina e Ki Hyoung Hui; luci di Pino Bernabei e Luigi Proietti; tsto e regia di Gigio Brunello

Caduto dal cielo per una svista della cicogna, un neonato si trova davanti alla porta di Ada,la signora Morte. Come resistere di fronte a tanta tenerezza? Così Ada si abbandona a un desiderio impossibile: diventare mamma. I giorni passano fra giochi sulla neve, indovinelli, ninne nanne e Bebè diventa un ragazzo, appassionato di musica Punk. Insieme alla cresta blu sorge in testa la domanda finora evitata: chi è suo padre? Ada non ha una risposta pronta e per tenerlo con sé inventa una storia impossibile. Da quel momento per Bebè non rimane che partire in cerca dei genitori: attraverserà il mare, farà tornare il sorriso sulle labbra della regina e in mezzo a una burrasca incontrerà la cicogna Tiresia, l’unica in grado di rivelare la verità e indicargli la strada.

 

FERDINANDO IL TORO, I FIORI E IL CALABRONE

di Danilo Conti e Antonella Piroli; scene Massimiliano Fabbri – Scuola Arti e Mestieri Cotignola; musiche Mario Strinati; produzione Tanti Cosi Progetti, Accademia Perduta/Romagna Teatri

C’era una volta in Spagna un piccolo toro che si chiamava Ferdinando. Tutti gli altri piccoli tori, suoi compagni di allevamento, correvano, saltavano e si prendevano a testate; ma Ferdinando no. Lui aveva il suo posticino prediletto sotto un albero di sughero, dove si accucciava tranquillamente all’ombra ad annusare i fiori. La sua mamma capiva che lui non si sentiva solo e lo lasciò stare perché era contento. Con il passar degli anni Ferdinando crebbe e crebbe, finché divenne molto grosso e molto forte. Tutti gli altri tori volevano combattere nell’arena di Madrid, ma Ferdinando no; gli piaceva ancora star seduto sotto l’albero di sughero ad annusare i fiori. Un giorno cinque uomini andarono a scegliere i tori più grossi, veloci e feroci per la corrida. Ma Ferdinando sapeva che non l’avrebbero scelto e non gl’importava; così tornò a sedersi sotto il suo albero e inavvertitamente si sedette sopra un calabrone che, sentendosi schiacciato, si difese pungendolo dolorosamente. Ferdinando allora cominciò a correre sbuffando e muggendo come impazzito; i cinque uomini lo videro e lo fecero portare via su un carro, per il combattimento con il torero nell’arena, nella Plaza de Toros.

















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