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Nuovo polo sociosanitario di Vignola, oggi la presentazione del progetto

L’edificio nascerà su un lotto di 19mila metri quadri concesso dal Comune all’Ausl. Presenti anche un punto prelievi e vari ambulatori, un Consultorio, lo Spazio giovani e un Centro per le famiglie. Previsti 15 posti letto per accogliere malati cronici che hanno bisogno di cure periodiche o cittadini che necessitano di riabilitazione

Un unico punto di riferimento per i servizi sociosanitari territoriali, un polo in grado di ospitare nello stesso complesso edilizio sia la Casa della comunità, sia l’Ospedale di comunità: sorgerà nella zona nord di Vignola (Mo), tra la Circonvallazione e la via per Sassuolo.

L’intervento – sostenuto dalla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria – ha un valore complessivo di oltre 11,5 milioni di euro (7,5 milioni per la Casa della comunità e 4 per l’Ospedale di comunità), finanziati con il Pnrr e fondi statali anche a copertura dell’incremento dei prezzi dei materiali. I lavori inizieranno entro aprile: la conclusione è prevista a fine 2025, l’apertura delle due strutture a marzo 2026.

Oggi alle 18, nella sala della Protezione civile di Vignola, adiacente al terreno in cui sorgeranno le strutture, sarà illustrato il progetto. Parteciperanno il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, la sindaca di Vignola e presidente dell’Unione Terre di Castelli, Emilia Muratori, e la direttrice generale dell’Azienda Usl di Modena, Anna Maria Petrini. Presenti, inoltre, la direttrice del Distretto sanitario di Vignola, Federica Casoni, e il direttore del Servizio Unico Attività Tecniche dell’Azienda Usl, Pasquale Romio.

Una presentazione che di fatto suggella la consegna delle aree di intervento da parte dell’Ausl all’impresa che eseguirà i lavori.

“Questo progetto rappresenta un bell’esempio di quel processo di integrazione di servizi di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale nel quale la Regione crede fortemente e investe da tempo- commenta Bonaccini-. I cittadini di Vignola avranno un’unica, moderna e bella struttura a cui accedere, capace di dare una risposta di prossimità ai diversi bisogni di cura. Un riferimento, dunque, non solo per i malati, ma anche per i loro familiari e per il mondo del volontariato. E l’ennesima conferma che è necessario rafforzare il nostro sistema di sanità pubblica, se vogliamo dare riscontri efficaci alle nuove necessità delle comunità. Ringraziamo in particolare l’Azienda sanitaria e i Comuni coinvolti nel progetto, dalla cui ottima collaborazione prenderà vita questa realtà, di vero servizio per il territorio e la comunità”.

L’edificio sarà realizzato su un lotto urbanizzato concesso dal Comune all’Ausl, con la costituzione di un diritto di superficie per una durata di cinquant’anni, rinnovabili. Il lotto ha una superficie complessiva di 19mila metri quadri. Oltre ai servizi sanitari, il polo ospiterà anche professionisti dei Servizi dell’Unione Terre di Castelli e associazioni di volontariato che collaboreranno con i professionisti e interagiranno con i cittadini che frequenteranno la Casa della comunità.

I servizi offerti

La Casa della comunità, come altre case analoghe già aperte in provincia di Modena, offrirà servizi sociosanitari essenziali quali il punto prelievi, l’ambulatorio dell’Infermieristica di comunità e ambulatori per le visite specialistiche. Sarà presente un’intera area materno-infantile con servizi dedicati: il Consultorio, lo Spazio giovani, il Centro per le famiglie dell’Unione Terre di Castelli, la Pediatria di comunità, gli ambulatori della Neuropsichiatria infantile e adolescenza. Il Polo lavorerà in stretta sinergia con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta del territorio.

L’Ospedale di comunità (Osco) sarà dotato di 15 posti letto per accogliere persone che, per un limitato periodo di tempo, hanno bisogno di cure difficilmente gestibili a domicilio o hanno malattie che richiedono controlli periodici e terapie particolari. Possono essere ricoverati negli Osco persone affette da patologie croniche che improvvisamente hanno una riacutizzazione, per la quale tuttavia non è necessario il ricovero in ospedali più grandi, oppure pazienti dimessi dall’ospedale che necessitano di un periodo di assistenza infermieristica continua o di un supporto riabilitativo-educativo prima di poter tornare a casa. Così come pazienti che hanno bisogno di assistenza nella somministrazione di farmaci o nella gestione di presidi e dispositivi.

L’Osco di Vignola andrà ad aggiungersi agli altri Ospedali di comunità già presenti in provincia (Castelfranco, Fanano e Novi di Modena) e a quelli che apriranno nei prossimi anni, a Baggiovara, frazione di Modena, e a Maranello, per il Distretto di Sassuolo (entrambi con attivazione prevista a fine 2025).

















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