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Memoria Festival 2024: Morgan la punta di diamante di un’edizione con tema “Lettere dal Futuro”

Sono Lettere al futuro quelle che la nona edizione del Memoria Festival si propone di immaginare e raccontare, a Mirandola dal 24 al 26 maggio. Gli ospiti e il pubblico potranno come sempre spaziare dalla letteratura e filosofia all’antropologia ed economia, dalle scienze allo sport e alle eccellenze del territorio, dalla musica e il cinema allo spettacolo, liberi di seguire il filo della memoria verso ciò che è stato come pure ciò che avrebbe potuto essere, invitati a ragionare su casi, fato, responsabilità, decisioni, e ingegnandosi tutti insieme a scoprire diverse chiavi di interpretazione e comprensione del nostro tempo, intrecciando la lettura dell’oggi con quella del passato e degli anni a venire, fra bilanci, impegni, sfide e speranze.

 

Venerdì 24 maggio 

L’appuntamento per l’Inaugurazione ufficiale della nona edizione del Memoria Festival è alle 17 al Parco della Memoria, a cui seguirà l’incontro con l’attore e regista teatrale Fabrizio Gifuni (17.30) che, in dialogo con lo storico e critico cinematografico Gian Piero Brunetta, illustra Il mestiere di attore in tutte le sue sfaccettature, un mestiere in cui l’uso della memoria e la capacità di modellare il proprio carattere permettono di assumere l’identità e vivere la storia di personaggi sempre diversi.

Si entra quindi nel vivo delle analisi dell’avvenire scientifico con Irene Bozzoni, Ordinario di Biologia Molecolare Università La Sapienza Roma, impegnata a tracciare Il futuro delle biotecnologie (Sala Ex Cassa di Risparmio, ore 17.30), tra sfide, progetti e applicazioni, e dell’attualità con Roberto Esposito, imprenditore e CEO di DeRev, che fa il punto sul Presente e futuro dell’influencer, ovvero su quegli esperti comunicatori e, anche, alteratori della realtà capaci di imporre nuovi linguaggi e nuovi modi di vivere la quotidianità (Gazebo degli Archi, ore 18.30). Per risalire, invece, alle origini antiche di un modo peculiare di scandire tempo e momenti, il percussionista ed esperto di musica come pratica sociale Mauro Faccioli racconta cosa può svelarci La voce dei tamburi (Galleria del Popolo, ore 18), mentre il manager e life coach Vittorio Martinelli e la responsabile delle risorse umane Jessica Ori condividono consigli di crescita personale e orientamento professionale con l’invito a immaginarci Da grandi? Un futuro da disegnare (Cortile il Pico San Francesco, ore 18.30).

Un pomeriggio ricco di appuntamenti, a cui non manca quello con la tradizione con L’aceto balsamico tradizionale di Modena tra passato e futuro, in collaborazione con il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena (Gazebo degli Archi, ore 16) e con la partecipazione di Enrico Corsini, Alberto Campagnoli, Rino Franciosi e Mauro Gabrielli. La collaborazione con il Consiglio Notarile di Modena dà invece luogo all’incontro Dopo di noi (Cortile il Pico San Francesco, ore 16.30) con Gianantonio Barioni, Daniele Boraldi, Angela Scudiero e Caterina Siano.

La prima serata del Festival è ricca di suggestioni e spunti diversi: si comincia entrando in una delle dimensioni più intime e antiche dell’umanità, la fede religiosa e le sue istituzioni terrene, con la storica e giornalista Lucetta Scaraffia che riflette su Il passato e il futuro del peccato (Sala Ex Cassa di Risparmio, ore 21), ovvero su caratteristiche, insidie e mutamenti di uno dei cardini della morale cattolica e il modo in cui la Chiesa, concentrandosi sul peccatore e mai sulla vittima, rischia di essere complice degli stessi abusi che condanna. In contemporanea, al Gazebo degli Archi, lo scrittore veneziano Giovanni Montanaro, in compagnia del critico musicale Sandro Cappelletto, narra di Marco Polo viaggiatore veneziano, in occasione del settecentenario della morte. Appuntamento con lo scrittore e insegnante Marco Lodoli (Tenda della Memoria, ore 21) per soffermarsi invece sulla tensione fra immaginazione e vita, paura e azione, che porta a Restare nell’ombra in nome di una devozione totale e di un amore silenzioso, alla ricerca del poco che basta per essere felici e di come trovarlo. Non potevano mancare i momenti di confronto sul più illustre dei mirandolesi, il filosofo rinascimentale Pico: ecco allora gli studiosi Franco Bacchelli, Associato di Storia della Filosofia all’Università di Bologna, Marco Bertozzi, docente di Filosofia all’Università di Ferrara, e Raphael Ebgi, Associato di Storia della Filosofia all’Università Vita-Salute San Raffaele, presentare Le stelle di Giovanni Pico: per una nuova edizione delle “Disputationes” contro l’astrologia divinatoria (Cortile il Pico San Francesco, ore 21).

Infine, la proiezione del film di Sandra Marti e Jean Gili, dedicato al regista e sceneggiatore cinematografico Valerio Zurlini, peintre des sentiments (Parco della Memoria, ore 21).

 

Sabato 25 maggio 

La seconda giornata di Festival si apre con due lettere al futuro in chiave filosofica e scientifica: Lucrezia Ercoli, docente di Storia dello spettacolo all’Accademia di belle arti di Bologna e ideatrice e direttrice artistica del festival “Popsophia”, sfida a guardare Il male al futuro. Immaginare il peggiore dei mondi possibili (Gazebo degli Archi, ore 11), contrariamente alla rassicurante convinzione di Leibniz, per capire, forse, come prevenirlo, mentre l’astrofisica e comunicatrice scientifica Edwige Pezzulli spiega come Leggere l’universo (Parco della Memoria, ore 11), per indovinarne leggi ed evoluzioni con le quali ricercare un’armonia. Di un’altra musica si occupa, invece, il giornalista, musicista e autore radiotelevisivo Ezio Guaitamacchi, che porta a Mirandola le sue Storie di regine della musica (Cortile il Pico San Francesco, ore 11.30) per discutere di “girl power” e di quanto l’impegno politico e civile sia stato, soprattutto in passato, parte integrante dell’essere cantautrici e musiciste. Spazio poi allo sport, con il mirandolese Nicola Rizzoli, ex arbitro di calcio e dirigente arbitrale, che condivide la sua esperienza su Che gusto c’è a fare l’arbitro (Tenda della Memoria, ore 11.30).

Nel pomeriggio tanti gli appuntamenti, ciascuno con una diversa lettera al futuro da comporre: nella Sala ex Cassa di Risparmio, l’accademico dei Lincei e studioso della civiltà del Rinascimento Carlo Vecce promette di affabulare con la Storia di Leonardo da Vinci (ore 15), tra biografia e leggende, e nella Tenda della Memoria lo psicanalista e saggista Massimo Recalcati ripercorrerà l’evoluzione del nostro modo di rapportarci alla psiche umana nel corso del tempo e la straordinaria Attualità di Basaglia. La malattia mentale ieri e oggi (ore 15).

Sempre alle 15, ma al Gazebo degli Archi, si torna a omaggiare un’eccellenza gastronomica del territorio con Emilio Braghin, Alberto Pecorari e Mario Zannoni, nell’incontro Continua il viaggio. Passato e futuro di un alimento: il formaggio Parmigiano Reggiano, in collaborazione con il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano. Dalla tradizione che affonda le sue radici nel passato si entra nella dimensione della settima arte, con il produttore cinematografico Roberto Cicutto che, in dialogo con lo storico e critico cinematografico Gian Piero Brunetta, offre una retrospettiva del Cinema italiano: una storia grande (Parco della Memoria, ore 15.30). Pomeriggio all’insegna delle proiezioni verso un domani sempre più tecnologico con il biologo e medico Alberto Oliverio, che nella Memoria e il suo futuro si concentra sui meccanismi della nostra memoria individuale e di quella, ancor più complessa e manipolabile, collettiva e digitale, provando a immaginarne il futuro (Cortile il Pico San Francesco, ore 15.30), e con l’informatico, scrittore e professore di AI all’Università di Bath Nello Cristianini, che accende i riflettori sul nuovo grande protagonista della nostra epoca digitale, l’intelligenza artificiale, domandosi Le macchine possono pensare? (Gazebo degli Archi, ore 16.30).

Si prosegue con alcune lettere al futuro del nostro Pianeta, discutendo di Sostenibilità (Cortile il Pico San Francesco, ore 17), in collaborazione con studio Asz, in compagnia dell’economista e antropologo Dipak Raj Pant, esperto internazionale di sviluppo sostenibile, scrutando gli scenari del riscaldamento globale con la fisica e climatologa Serena Giacomin e le sue analisi su Che tempo fa, ha fatto e farà (Parco della Memoria, ore 17.30) e pensando a come Salvare gli animali, il loro benessere e in fondo anche noi stessi, secondo la veterinaria Giulia Corsini (Galleria del Popolo, ore 18). Intanto, nella Tenda della Memoria, il direttore d’orchestra e arrangiatore Giuseppe Vessicchio coinvolge il pubblico nella sua testimonianza su come Leggere (e vivere) la musica (ore 17), mentre lo scrittore Lorenzo Marone si rivolge all’ipocondriaco che segretamente alberga in tanti di noi, suggerendo strategie per affrontare la paura, ovvero come Leggere il futuro: inventario di un cuore in allarme (Gazebo degli Archi, ore 18). A sentimenti e vicende ancora più propri e ancestrali dell’umanità risale poi l’antropologo e paleontologo Giorgio Manzi, che, insieme ad Alberto Oliviero, rievoca Il passato dell’homo sapiens per ricordare come e perché apparteniamo ad un unico popolo di umani (Cortile il Pico San Francesco, ore 18.30), mentre l’attrice Vanessa Scalera, insieme allo storico e critico cinematografico Gian Piero Brunetta, propone al pubblico delle ideali Lettere al futuro della recitazione (senza dimenticarsi del passato), esplorando i nuovi meccanismi e linguaggi narrativi e i cambiamenti delle aspettative nel pubblico (Tenda della Memoria, ore 19). Non manca, inoltre, l’attenzione al futuro nella forma della cura, oggi, dei più giovani: di innovazioni formative e didattiche per la scuola di domani si occupano ne La scuola del futuro Donatella Solda e Damien Lanfrey, rispettivamente Direttrice e Vicedirettore di Future Education Institute di Modena (Sala Ex Cassa di Risparmio, ore 18.30). Il pomeriggio si conclude in compagnia della critica letteraria e storica della letteratura Lina Bolzoni e dello scrittore, giornalista e conduttore radiotelevisivo Edoardo Camurri con i quali ci si concentra sui Piacere e rischi della lettura (Parco della Memoria, ore 19).

In serata torna protagonista il Rinascimento con Raphael Ebgi e il docente di interazione uomo-macchina e supporto decisionale Federico Cabitza impegnati a riflettere su La mente di Pico e l’intelligenza artificiale (Cortile il Pico San Francesco, ore 21), nel tentativo di gettare un ponte fra quell’epoca d’oro per l’uomo e la mirabile arte della mnemotecnica, e un futuro in cui forse altri saranno i protagonisti e le tecniche prevarranno sull’arte. In contemporanea, al Parco della Memoria un passaggio di testimone generazionale nell’incontro Giornali: si salvi chi può, con Carlo Verdelli e Nina Verdelli che si confrontano su come sono cambiati nei decenni lo stile e il contenuto delle notizie, come anche la formazione personale e professionale dei giornalisti e il rapporto con il pubblico. Sempre alle 21 altri due appuntamenti chiudono questa seconda giornata di Festival: al Gazebo degli Archi la scrittrice e biologa Sara Rattaro racconta l’eccezionale modernità di Marie Curie, come scienziata e come donna, in Preparatevi per il futuro. La vita di Marie Curie, mentre, in collaborazione con Radio Pico, alla Tenda della Memoria Iva Zanicchi ripercorre Storie di musica, parole e televisione con aneddoti, ricordi e melodie tratti dalla sua carriera lunga e ricca di successi nel mondo dello spettacolo italiano.

 

Domenica 26 maggio 

Ad aprire la giornata conclusiva del Memoria Festival è lo scrittore e divulgatore scientifico Massimo Polidoro (Tenda della Memoria, ore 11), che porta a Mirandola Un senso di meraviglia, quello scaturito dalle riflessioni, ultime ma durate una vita, di Piero Angela, condividendo le conversazioni avute con lui su quel tutto mirabile che sono l’uomo, la natura, l’universo. Sempre alle 11, altri tre gli appuntamenti in contemporanea: al Gazebo degli Archi gli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola affabulano il pubblico con le seduzioni della mitologia e, in particolare, La profezia delle sirene, mentre al Parco della Memoria e in diretta streaming sarà assegnato come da tradizione il Premio Pico e al Cortile il Pico San Francesco gli studiosi e archeologi Carolina Ascari Raccagni, Francesco Benassi, Italo Bettinardi, Mauro Calzolari, Laura Donato, Francesca Guandalini e Simona Scaruffi fanno il punto sui ritrovamenti e i progetti delle Indagini archeologiche a Mirandola in un incontro all’insegna delle tracce concrete del passato sopravvissute fino a noi.

Il pomeriggio inizia come di consueto alle 15; al Gazebo degli Archi appuntamento nella Terra di castelli, torri e fortezze con Mauro Calzolari, Federico Garuti, Antonino Libro e Massimiliano Righini, in collaborazione con il Gruppo Studi Bassa Modenese, mentre alla Tenda della Memoria alle 15:30 pronti ad alzare gli occhi verso il cielo, scrutandone i segreti insegnamenti e messaggi, con l’antropologo Marino Niola e lo scrittore e astrologo Marco Pesatori che illustrano perché, fin dai tempi più remoti dell’umanità, Siamo figli delle stelle. Alle 15.30 Giuseppe Girgenti, professore di Storia della filosofia antica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, svela gli strumenti Per leggere il futuro: tecnologia e saggezza umana (Sala Ex Cassa di Risparmio), ovvero per capire come gestire l’apparente salto evolutivo costituito dallo sviluppo dell’Intelligenza artificiale e non perdere, ma anzi rilanciare, la nostra umanità. Umanità che non sempre conosce i suoi grandi protagonisti, come racconta il giornalista e scrittore Emanuele Coen che svela la vita sconosciuta, e le tante opere perdute, di Elvira Notari, La donna che ha inventato il cinema italiano (Parco della Memoria, ore 15.30). Alle 16 diventa protagonista di una lettera al futuro proprio la nostra lingua, con il docente di linguistica Edoardo Lombardi Vallauri che fa il punto sul Presente e futuro della lingua italiana (Cortile il Pico San Francesco).

In compagnia dello scrittore Giorgio Scianna, in un incontro dal titolo Senza dirlo a nessuno. Giovani e futuro (Sala Ex Cassa di Risparmio, ore 17), si indaga come spesso la vita interiore degli adolescenti resti in silenzio, fra segreti gelosamente custoditi e parole che mancano, in un gioco di maschere ed enigmi che rende arduo decifrare il presente e l’avvenire. Ci si rivolge invece alla vita vissuta, alle vicissitudini e all’esperienza, per prendere Consapevolezza del passato, insieme al regista, drammaturgo e scrittore Emmanuel Exitu, in collaborazione con la Fondazione hospice San Martino area nord Modena (Villa La Personala, ore 17), una conquista indispensabile per affrontare le difficoltà e per trasmettere un retaggio. Vita vissuta che ritorna anche alle 17.30 alla Tenda della Memoria con il giornalista gastronomico Davide Paolini che, nell’incontro Confesso che ho mangiato…, riavvolgendo la memoria alle restrizioni del lockdown, racconta al pubblico come in quei giorni abbia continuato a viaggiare e a gustare piatti e atmosfere proprio grazie ai ricordi.

Spostandosi in ambito scientifico, la giornalista scientifica, scrittrice, autrice e conduttrice radiotelevisiva Silvia Bencivelli ricostruisce Passato, futuro (e presente) della medicina (Gazebo degli Archi, ore 17.30), attraverso la storia di esperimenti, errori e scoperte, e le scommesse della ricerca, mentre è un racconto musicale quello che invita il pubblico a seguire il critico Sandro Cappelletto, con il pianista Marco Scolastra e la soprano Cinzia Forte: “Ho dovuto ucciderle (quasi) tutte”. Giacomo Puccini serial killer dei suoi personaggi (Parco della Memoria, ore 18). Alla stessa ora in Galleria del Popolo Costanza Torricelli e Andrea Landi parleranno di Educazione finanziaria e indipendenza economica: un percorso per superare divari di genere, in collaborazione con l’Associazione Donne in Centro. E se la saggista, autrice di trasmissioni radiofoniche e di radio-documentari Gabriella Caramore spiega perché Nella mia fine (è o può essere) il mio principio (Cortile il Pico San Francesco, ore 18.30), ovvero come guardare al passato, e a cosa di esso ispirarsi, per comprendere cosa ci attende, è in una galassia lontana lontana che ci conduce l’astrofisico e divulgatore scientifico Luca Perri, che illustra La scienza di Guerre Stellari (Sala Ex Cassa di Risparmio, ore 19) e mostra quanto di quelle invenzioni o teorie è diventato realtà e quanto, ancora, resta da scoprire. Gli ultimi appuntamenti della nona edizione del Memoria Festival conducono il pubblico tra le meraviglie delle opere d’arte, accompagnati dall’architetto, docente di storia dell’arte e fondatrice del sito divulgativo Didatticarte Emanuela Pulvirenti, che invita ad ammirare Il mondo alla finestra. Leggere le opere d’arte (Sala Ex Cassa di Risparmio, ore 21) in un itinerario che dalla cornice di un’apertura sull’esterno spazia oltre ogni orizzonte, e le dirompenti sonorità di uno dei più grandi compositori e pianisti della storia, nel dialogo fra il cantautore e musicista Morgan e il critico Sandro Cappelletto in occasione dei Duecento anni dalla Nona Sinfonia di Beethoven (Tenda della Memoria, ore 21), sino a giungere alle stelle con il grecista Giulio Guidorizzi, che ci accompagna alla scoperta dei Miti delle stelle (Cortile il Pico San Francesco, ore 21). Su un altro tipo ancora di memoria, cruciale per lo sviluppo della società, ovvero quella storica e politica, si sofferma invece Daniele Olschki seguendo il monito Gioverà ricordare. Meminisse iuvabit (Gazebo degli Archi, ore 21) e ripercorrendo, con lettere e documenti d’archivio, la storia della sua casa editrice a partire dai momenti più cupi delle leggi razziali del 1938.

 

In ciascuna giornata del Festival, inoltre, non mancano le attività per i più piccoli, tra giochi, racconti, laboratori e spettacoli, a partire da venerdì 24 maggio, con lo spettacolo teatrale Arcipelago, a cura del Teatro Telaio, dai 4 ai 13 anni (Chiostro San Francesco, ore 20.30 e 21.30).

Sabato 25 in Piazza Costituente due incontri con Sonia Basilico, narratrice ed esperta di letteratura per bambini e ragazzi: il primo, dedicato ai bimbi dai 4 ai 6 anni, su Sconfinati immaginari – Allargare gli orizzonti della letteratura prescolare (ore 15.30-16.15), il secondo pensato per incuriosire i più grandi (dagli 11 anni) con Storie del malaugurio – Un viaggio fra le distopie per ragazzi (ore 18.15-19.30), mentre è per i bambini dai 6 anni l’Ode alla pace proposta dalla scrittrice e traduttrice Guia Risari (ore 16.30-18.15), a partire dal potere magico e miracoloso di un bacio che si alza in volo riconciliando attriti e inimicizie. Appuntamento, poi, alle 21 per lo spettacolo teatrale Capitani coraggiosi, a cura di Bam! Bam! Teatro, ispirato all’omonimo romanzo di Kipling (dai 6 ai 14 anni).

Domenica 26, sempre in Piazza Costituente, è Roberta Favia, studiosa di letteratura specializzata in letteratura del ‘900, per l’infanzia e l’adolescenza, a proporre due appuntamenti: suggerimenti su I migliori libri da leggere con bambini e bambine (ore 15.30-16.15), per i piccoli dai 4 ai 6 anni, e un mosaico di storie per proiettarsi nel futuro e costruire la propria identità, intitolato Noi siamo infinito, rivolto a ragazzi e ragazze dagli 11 anni (ore 18.15-19.30); l’illustratrice e artista delle arti visive Marianna Balducci invita invece i bambini dai 6 anni a diventare Cacciatori di cieli, per esplorarli e condividerli con tutti in modo che nessuno possa offuscarli, appropriarsene o sottrarli ad altri (ore 16.30-18.15).

















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