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Libro nero dell’azzardo online: i dati 2023 in Emilia-Romagna

Il “Libro nero dell’azzardo” di CGIL e Federconsumatori, presentato il 29 maggio a Roma, contiene molti dati sull’Emilia-Romagna; li riassumiamo qui, rinviando a quel testo per ogni approfondimento. L’indagine presenta una mappa di quanto è stato raccolto nell’azzardo nelle Regioni, Provincie e Comuni d’Italia nel corso del 2023. Una di queste mappe rende evidente la gigantesca anomalia nella distribuzione del gioco da remoto, con il Sud dove si gioca il doppio del nord, e dove nella provincia di Messina (prima in classifica) si gioca quasi quattro volte più di Rovigo (ultima).

Dati che rendono evidente la profonda penetrazione delle mafie e dell’economia irregolare all’interno del gioco legale; in particolare l’online è diventato, per i suoi meccanismi, un luogo privilegiato per il riciclaggio di capitali sporchi. Il rapporto stima prudentemente in 18 miliardi su 82 di raccolta complessiva, la cifra “investita” nell’azzardo online dalle mafie.

Le cifre dell’azzardo online in Emilia-Romagna. Gli uomini e le donne dell’Emilia-Romagna hanno speso nel 2023 4,477 miliardi nell’azzardo online, perdendo 231 milioni di euro. Una raccolta che è cresciuta del 25,7% rispetto al 2021, e del 12% rispetto al 2022. Sono 888.575 i conti online presenti nella nostra Regione, mentre sono 269.999 quelli attivati nel 2023. Ogni 1000 residenti nella fascia 18-74 anni sono attivi 269 conti, quasi un terzo di quelli in Campania. Ovviamente ogni singolo giocatore può avere attivi più conti.

Le cifre per provincia. Nelle provincie dell’Emilia-Romagna solo Bologna è (per poco) nella prima parte della classifica. Con una crescita sull’anno precedente dell’11,2% ed una media di 1665 euro pro capite (fascia 18-74 anni) la provincia di Bologna è al 50° posto in Italia. Una classifica dominata dalle provincie del Sud, a partire dalla Campania, Sicilia e Calabria; Bologna è al 5° posto tra le provincie del nord, sorpassata da Milano e Torino. Tra il 62° e l’83° posto si collocano tutte le altre provincie, ad eccezione di Ferrara, al 96° su 102 provincie.  Reggio Emilia è la provincia che a livello regionale ha registrato la maggior crescita rispetto al 2022, con un +16,3%. Con il rapporto “Pane e azzardo”, Federconsumatori ha presentato nei mesi scorsi i numeri preoccupanti della nostra Regione, con dati e stime anche sul gioco fisico. Questi nuovi dati, seppur limitati al gioco online, confermano i record negativi di Bologna, Comune e Provincia, primi in tutte le classifiche regionali, seppur non in modo vistoso. Ma per tutte le provincie e Comuni della Regione, a partire da Ravenna, vanno esaminati nel dettaglio i dati di una crescita preoccupante, all’apparenza inarrestabile.

Le due crisi acute in Regione. Il rapporto ha esaminato i primi 100 Comuni in Italia, superiori ai 10.000 abitanti, per dimensione del giocato online. Una mappa sulla quale abbiamo sovrapposto quella dei problemi di legalità in quei territori: commissariamenti, immobili sequestrati, notizie di azioni delle Forze dell’Ordine. Una classifica dominata dai Comuni medio-piccoli del Sud e, in parte minore del Centro. Solo cinque su cento sono del Nord. Nei primi dieci sono due, entrambi nella cintura bolognese: Zola Predosa al terzo posto, con 7.884 euro pro capite (nella fascia 18-74 anni) e Calderara di Reno al quinto, con 5.532 euro. Due realtà già segnalate con il nostro Rapporto sull’azzardo in Emilia-Romagna, e che rispetto al 2022 vedono una ulteriore crescita: Zola del 5,3% e Calderara di un incredibile 23,7%.

Il futuro. Di azzardo in questa campagna elettorale se ne parla pochissimo, nonostante sia in corso un attacco frontale alle norme che diverse Regioni e Comuni hanno nel tempo introdotte, per tentare di limitare il dilagare dell’azzardo nel proprio territorio. Tra tutte è la Legge dell’Emilia-Romagna la più criticata da chi vuole una maggiore libertà d’azione delle imprese dell’azzardo. L’obbiettivo esplicito è quello di demolire quelle norme, attraverso una legge nazionale; in cambio Regioni e Comuni riceverebbero risorse prelevate dalla tassazione dell’azzardo. Uno scambio per noi inaccettabile, che ancora più di oggi metterebbe al centro gli interessi delle ricchissime imprese del settore azzardo, marginalizzando il diritto alla Salute degli italiani e delle italiane. In questo senso Federconsumatori ER consiglia una attenta lettura dell’art. 41 della nostra Costituzione, che recita: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

link all’indagine

Federconsumatori Emilia-Romagna APS

 

















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