Martedì scorso, i Carabinieri della Compagnia di Carpi hanno effettuato un servizio di controllo coordinato, finalizzato al contrasto dello sfruttamento di manodopera extracomunitaria, con particolare riferimento ai laboratori di maglieria gestiti da cinesi, con l’ausilio di una squadra della compagnia di intervento operativo del 3° Battaglione Carabinieri “Lombardia” di Milano.
Complessivamente sono stati 11 i laboratori e 4 gli appartamenti ispezionati, 63 i cittadini extracomunitari controllati ed identificati, un extracomunitario tratto in arresto e 5 denunciati a piede libero per violazione della legge Bossi-Fini.
A Finale Emilia, i militari hanno tratto in arresto X.H. nato in Cina Popolare, 23anni, sedicente, clandestino, poiché resosi responsabile “violazione art. 14 comma 5 ter e quinques legge 286/98 e successive modifiche”, in quanto colpito dall’ordine di espulsione emesso dal Questore di Modena nel giugno 2005.
X.H. è stato sorpreso, intento a lavorare, all’interno di un laboratorio di maglieria in via Venezia.
I Carabinieri hanno deferito, in stato di libertà la titolare del laboratorio di maglieria, poiché responsabile della violazione dell’art. 22 comma 12 d.lvo 286/98 e successive modifiche (impiego di manodopera clandestina) ed un’altra clandestina, per violazione dell’art. 6 comma 3 d.lvo nr. 286/98 e successive modifiche (rifiuto ingiustificato dello straniero di esibire documenti identificativi).
A Concordia, invece, i militari hanno deferito in stato di libertà due cittadini cinesi di 20 e 21 anni per clandestinità, e la titolare del laboratorio in cui sono stati trovati a lavorare, anche lei di origine cinese, di anni 30, per sfruttamento della mano d’opera clandestina.
X.H., espletate le formalità di rito, è stato giudicato per direttissima, mentre gli altri clandestini, espletate le operazioni di fotosegnalamento, sono stati avviati alla Questura di Modena per i provvedimenti di competenza.
Nel complesso l’operazione ha visto impegnati 54 militari e 18 mezzi.