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Patrick Rocek torna al Rizzoli di Bologna un anno dopo l’intervento che ha salvato la sua carriera

L’atleta italiano, medaglia d’Oro nella prima tappa della Coppa del Mondo di canottaggio, in visita al Rizzoli con la sorella gemella Aisha - a sua volta campionessa italiana di canottaggio - tesserata col gruppo sportivo Carabinieri in partenza per le Olimpiadi di Parigi

I Rocek, una famiglia con lo sport nel DNA: i genitori sono stati atleti professionisti, la madre nella nazionale Ceca di pallavolo e il padre in quella di canottaggio, gli altri due figli – fratello e sorella anche loro gemelli – sportivi nel calcio e nella pallavolo. Aisha Rocek, la sorella gemella di Patrick, parteciperà quest’estate alle Olimpiadi di Parigi nella squadra azzurra di canottaggio per la disciplina dell’otto.

Circa un anno fa, il complesso intervento chirurgico eseguito all’Istituto Ortopedico Rizzoli dal dottor Fabio Davoli, responsabile della Chirurgia Generale e Toracica: “Patrick si presentava con un voluminoso osteocondroma della quarta costa (costola nel linguaggio comune) di destra, un tumore dell’osso benigno ma in questo caso invalidante per le sue dimensioni, sintomatico per dolore in regione pettorale e potenzialmente pericoloso per gli organi circostanti.”

Dopo un primo consulto con il direttore della Chirurgia Vertebrale del Rizzoli, il prof. Alessandro Gasbarrini, Patrick ha iniziato con l’équipe di Chirurgia Toracica il delicato percorso mirato a rendere la rimozione della lesione compatibile con la prosecuzione della sua carriera sportiva.

“L’operazione è stata realizzata con una tecnica mini-invasiva – spiega Davoli. – L’approccio chirurgico tradizionale, mediante apertura del torace e sezione dell’elemento costale coinvolto, non avrebbe consentito a Patrick di proseguire con il canottaggio agonistico. Abbiamo invece eseguito due piccole incisioni per poi procedere all’asportazione video-assistita della lesione, preservando l’integrità della costa. L’intervento è stato reso possibile dalla presenza al Rizzoli sia di competenze ultraspecialistiche che di tecnologie sofisticate.”

Un anno dopo l’intervento, il talento venticinquenne non solo sta bene e ha ripreso a gareggiare ma è arrivato primo nella tappa della Coppa del Mondo di canottaggio che si è disputata sul Lago di Varese, a Schiranna. In seguito, nella seconda tappa svoltasi a Lucerna, in Svizzera, si è aggiudicato la medaglia di bronzo.

E ha voluto incontrare il dottor Davoli con Aisha e il loro allenatore Stefano Fraquelli, visitando insieme l’ala monumentale del Rizzoli.

















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