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Torna a Bologna il Fondo Villani

Mezzo milione di immagini che raccontano la società, l’arte, la moda e l’economia del nostro Paese dal 1914 al 1980

Il Fondo Villani torna a Bologna. Mezzo milione di immagini, frutto del lavoro di Achille e Vittorio Villani, capaci di raccontare la società, l’arte, la moda, l’industria, l’economia del nostro Paese e, in particolare, di Bologna, dove lo studio è stato attivo dal 1914 al 1980.

Dopo quasi 40 anni dall’acquisizione da parte della ditta Fratelli Alinari e dal suo trasferimento in Toscana, il Fondo ritorna sotto le Due Torri grazie all’accordo tra la Fondazione Alinari per la Fotografia e la Fondazione Cineteca di Bologna, sostenute nell’operazione dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana.

Il Fondo Villani, che verrà studiato, catalogato, digitalizzato e valorizzato in seno all’Archivio Fotografico della Cineteca di Bologna, troverà casa nei rinnovati spazi del Centro Renato Zangheri per la conservazione e il restauro del cinema e della fotografia (già Parcheggio Giuriolo), nuovo polo culturale che raccoglierà, in un’unica sede, l’Archivio Fotografico e l’Archivio Film della Cineteca di Bologna e il laboratorio di restauro cinematografico L’Immagine Ritrovata.

“Continua l’impegno della Regione Emilia-Romagna per la salvaguardia e valorizzazione di alcuni archivi fotografici del territorio- ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori-. Dopo la recente acquisizione del fondo fotografico Giovanni Zaffagnini dedicato alla Romagna, e del fondo fotografico Romano Rosati, che documenta la Parma del secondo dopoguerra, con la digitalizzazione del fondo Villani, sostenuta attraverso il bando digital humanities promosso dalla Regione, si avvia quel percorso di valorizzazione culturale di un patrimonio fotografico che attraversa il Novecento ed è parte integrante della storia di Bologna”.

L’arrivo del Fondo Villani all’Archivio Fotografico della Cineteca di Bologna segna l’inizio delle attività del nuovo Centro Renato Zangheri.

I lavori per il recupero di quello che era il Parcheggio Giuriolo, costruito per i Campionati mondiali di calcio nel 1990, sono stati progettati dallo studio Antonio Iascone & Partners.

I lavori sono suddivisi in due stralci: il primo stralcio ha già visto il completamento del piano terra, dove si trasferiranno le importanti collezioni filmiche e fotografiche della Cineteca di Bologna. Un nuovo polo, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, il cui piano terra si completerà nel 2024 con gli armadi compattabili per la conservazione dei fondi.

Parallelamente, sono iniziati i lavori del secondo stralcio, riguardanti il piano superiore, dove troverà spazio il laboratorio L’Immagine Ritrovata, che qui potrà avvalersi di spazi e tecnologie per proseguire il suo percorso di crescita ed innovazione, già riconosciuto a livello internazionale.

Il primo stralcio, sostenuto dal Comune di Bologna attraverso le risorse del Bando Periferie, ha avuto un costo di 8 milioni di euro; il secondo stralcio, sempre sostenuto dal Comune di Bologna, ma attraverso i fondi del Pnrr, ha un costo di 9 milioni di euro.

A ciò si aggiungono le spese per gli armadi compattabili e gli scaffali, sostenute da Comune di Bologna e Regione Emilia-Romagna, attraverso i fondi per l’attuazione delle Agende trasformative urbane per lo sviluppo sostenibile (Atuss), per un ammontare di 1,5 milioni di euro.

Il progetto del nuovo Centro Renato Zangheri che ha ricevuto, negli anni, il sostegno di alcuni sponsor privati (Gruppo Hera, IMA, Marposs, G.D, Manifatture Sigaro Toscano) rappresenta un importante intervento di rigenerazione del contesto urbano in cui è inserito e ambisce a una forte apertura alla città e al quartiere, attraverso aree verdi, un punto di ristorazione, aule didattiche per le scuole e una sala per le proiezioni cinematografiche.

È questa la visione della quale il Fondo Villani rappresenta la prima pietra: un lavoro, quello sul Fondo, la cui durata è stimata di 10 anni, suddiviso in 5 lotti.

La Cineteca di Bologna si impegna a completare le lavorazioni riferibili al primo lotto entro la fine del 2025, grazie a un finanziamento della Regione Emilia-Romagna attraverso il bando Digitalizzazione del patrimonio culturale, con risorse europee del Programma regionale Fesr 2021-2027.

La storia del Fondo Villani

Un progetto di grande respiro per restituire al Fondo Villani l’importanza che merita. Lo studio di Achille e Vittorio Villani – attivo a Bologna dal 1914 al 1980 – fu acquisito nel 1988 dalla Fratelli Alinari Idea S.p.a., dal fallimento della Achille Villani e Figli S.r.l., dopo una segnalazione pervenuta da Andrea Emiliani, allora Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Bologna e per conto del Tribunale di Bologna.

In seguito all’acquisto, la Fratelli Alinari, nel rispetto della richiesta da parte della Soprintendenza di lasciare il Fondo nella sua città di origine, mantenne a Bologna l’intero Archivio, per poi trasferirlo a Firenze nel 2001 presso la sede storica di Largo Alinari. Il trasferimento, autorizzato dalla Soprintendenza, nasceva dall’esigenza per l’azienda di contenere i costi della sua custodia a Bologna.

Successivamente, la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana dichiarò di interesse storico importante tutto il patrimonio Alinari, compreso quindi il Fondo Villani, divenendo nel 2019 di proprietà della Regione Toscana.

A oggi, sono catalogate e digitalizzate 8mila fotografie. In questo prossimo biennio, si conta di digitalizzare 60mila negativi su pellicola e 30mila gelatine bromuro d’argento su lastra di vetro e di catalogare, da queste digitalizzazioni, 5mila immagini.

 

















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