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Modena: “Riqualificazione partecipata” per un bene confiscato

sopralluogo all’immobile confiscato e assegnato al Comune

Sarà una “riqualificazione partecipata”, con il coinvolgimento della comunità locale, del terzo settore e del Tavolo della legalità, quella che restituirà alla città il bene confiscato alla mafia e assegnato al Comune di Modena in via Anderlini al Centro di vicinato Sacca. Attraverso un percorso di progettazione partecipativo si giungerà, infatti, alla definizione dell’utilizzo condiviso dello spazio per finalità istituzionali o sociali o culturale, coinvolgendo anche le nuove generazioni in attuazione del Codice Antimafia.

Lo spazio di circa 68 metri quadrati, è stato oggetto di sopralluogo, questa mattina, martedì 30 luglio, da parte dell’assessore con delega a Legalità e antimafie Vittorio Ferraresi, insieme a tecnici comunali e ai referenti dell’Ufficio Legalità e sicurezze. Per restituire il bene alla città, l’Amministrazione ha sviluppato una proposta progettuale di riqualificazione partecipata del valore di 155 mila euro che è stata recentemente ammessa a finanziamento dalla Regione Emilia-Romagna per un contributo di 122 mila euro (18 mila per il progetto partecipativo e 104 mila per la riqualificazione dell’immobile). La quota restante sarà a carico del Comune.

“Con questo progetto – afferma l’assessore Ferraresi – iniziato e portato avanti con grande impegno dall’assessore che mi ha preceduto, Andrea Bosi, restituiamo un bene alla parte sana della società. Lo facciamo con un percorso partecipato in cui le realtà territoriali verranno coinvolte appieno, in una zona di certo non facile per la quale l’impegno e la presenza dell’Amministrazione comunale, insieme a quella di tutta la collettività, è e dovrà continuare a essere forte”.

La procedura di confisca del negozio di via Anderlini era stata avviata nel 2017 e già allora il Comune aveva manifestato il proprio interesse, poi ribadito successivamente con una delibera di Giunta, a fine 2023, quando la confisca è diventata definitiva. L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata a maggio di quest’anno ha quindi assegnato il bene all’amministrazione comunale modenese, che si era candidata ad averlo e nel frattempo ha partecipato con il proprio progetto al bando della Regione nell’ambito del Testo unico regionale per la legalità. Nelle prossime settimane, al termine dell’iter regionale, il Comune di Modena provvederà ad approvare e firmare l’accordo con la Regione per la fruizione del contributo e potranno prendere il via i lavori di riqualificazione. Entro un anno dalla consegna l’Amministrazione comunale trasmetterà all’Agenzia nazionale una relazione sullo stato della procedura ed entro due anni l’atto formale in cui verrà specificato l’utilizzo del bene e l’indicazione dell’assegnatario.

Il progetto “Legalità: un bene comune. La riqualificazione partecipata di un bene confiscato alla criminalità organizzata nel quartiere Sacca” redatto dall’ufficio Amministrativo, Legalità e Sicurezze, prevede interventi di riqualificazione dello spazio a cura del settore Lavori Pubblici e l’attivazione del percorso di progettazione partecipativo con il coinvolgimento della comunità del territorio nella progettazione della futura gestione dell’immobile, che rappresenterà anche un momento di formazione collettiva sui temi della legalità.
Il percorso partecipativo, dopo un momento di presentazione pubblica del progetto, vedrà il coinvolgimento dei cittadini del quartiere e dei referenti del Tavolo legalità, per definire insieme – istituzioni e comunità locale – il miglior utilizzo dell’immobile confiscato. Saranno organizzati laboratori, seminari o assemblee pubbliche, saranno previste diverse forma di partecipazione per consentire il più ampio coinvolgimento della comunità. Il percorso di progettazione partecipata si concluderà con un report finale e un evento finale di presentazione dei risultati dell’intero progetto.

Gli interventi strutturali sull’immobile, infine, prevedono in particolare la realizzazione di un servizio igienico accessibile ai portatori di handicap, il rifacimento del bagno esistente, la risoluzione di problemi di infiltrazione con conseguente realizzazione di una nuova controsoffittatura, la revisione degli infissi esterni con serranda motorizzata, il rifacimento degli impianti elettrico, di connessione dati, di riscaldamento e raffrescamento e di un sistema antintrusione.

















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